Pubblicato il 10 aprile 2013 su TennisAbstract – Traduzione di Edoardo Salvati
// I numeri sono stati aggiornati (prendendo a riferimento il 30 novembre 2017 per stabilire l’età precisa dei giocatori) così anche da mostrare le variazioni rispetto al 2013. Il testo è stato adattato di conseguenza, n.d.t.
Non è ancora il momento di scriverne il tributo. Non è più così facile avvistare un rovescio a una mano, ma in giro ne sopravvivono ancora. Quando la generazione attuale si sarà ritirata però, potremmo trovarci di fronte a una specie in via di estinzione. Quella che segue è una veloce radiografia della diffusione del rovescio a una mano nel tennis attuale.
Qualche mancino in meno
Circa 1 giocatore su 8 (40 dei primi 300) nel circuito maggiore e su quello Challenger usa il rovescio a una mano, in calo rispetto al 2013 quando il rapporto era di circa 1 giocatore su 5, con 62 dei primi 300.
Più precisamente: 8 giocatori dei primi 50, 13 nel gruppo 51-100, 8 nel gruppo 101-150, 3 nel gruppo 151-200 e 4 ciascuno per i gruppi 201-250 e 251-300 (la tabella riepiloga le differenze con la situazione del 2013).
Classifica 2017 2013 1-50 8 10 51-100 13 14 101-150 8 13 151-200 3 9 201-250 4 8 251-300 4 8 Totale 1 mano 40 62
C’è qualche mancino in meno, rispetto ai destrimani, che usa il rovescio a una mano. Tra i primi 200, 31 sono mancini, quattro dei quali (12.9%) hanno il rovescio a una mano. Per i destri, la percentuale è del 16.5% (nel 2013, i mancini erano 28 e 6 di loro usavano il rovescio a una mano, cioè il 21.4%; per i destri la percentuale era del 23.3%).
Suddividendo i primi 300 in quartili sulla base dell’età, osserviamo una tendenza definita. Circa il 20% dei giocatori nella metà più vecchia – quelli nati prima della fine di giugno 1987 – usa il rovescio a una mano: 24 dei 75 più vecchi e 6 del quartile successivo (contro, rispettivamente, 23 e 22 nel 2013).
Nel secondo quartile più giovane – quelli nati tra febbraio 1991 e maggio 1994 – ci sono solo 5 giocatori dal rovescio a una mano, cioè il 6.7% (rispetto al 13.3% del 2013).
Così anche nel quartile dei più giovani, in cui si trova Denis Shapovalov, il più giovane a usare il rovescio a una mano (nel 2013 i giocatori erano sette e il più giovane era Dominic Thiem). Della metà più giovane del campione, sette giocatori sono europei, quattro del resto del mondo.
Negli ultimi cinque anni l’età media è cresciuta
Per riassumere più sinteticamente, l’età media dei giocatori dal rovescio a una mano nei primi 300 è di 29 anni e 94 giorni, mentre l’età media dei giocatori dal rovescio a due mani è 26 anni e 9 giorni (contro, rispettivamente, 28 anni e 63 giorni e 26 anni e 103 giorni nel 2013).
Considerando l’abbondanza di giocatori di secondo livello vicini a compiere trent’anni, è una differenza più grande di quanto possa sembrare. In cinque anni, l’età media del rovescio a una mano è cresciuta – tristemente per i proseliti di questo colpo – del 4.6%. Nello stesso periodo, l’età media del rovescio a due mani è diminuita dello 0.05%.
Nel 2017 ci sono state 107 partite sulle 4150 giocate a livello ATP (compresa la Coppa Davis) tra due giocatori dal rovescio a una mano (rispetto alle 137 del 2012, l’ultima stagione completa disponibile alla data della versione originale).
In ciascuna di quelle 107 partite, sicuramente si è sentito qualcuno dire: “Due giocatori con il rovescio a una mano! Non se ne vedono più così tanti ormai”. ◼︎