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Hsieh, Errani e la partita delle stranezze

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// Nel loro terzo turno agli Australian Open, Sara Errani e Su Wei Hsieh hanno giocato 232 punti. Il servizio più veloce della partita è stato di 149 km/h, la prima di Hsieh è stata in media di 137 km/h, mentre quella di Errani di 121 km/h.

Si tratta di due giocatrici navigate — quasi spinose oserei dire — con un ampio arsenale di colpi a disposizione. Quando si tratta del servizio però, è il punto debole che l’avversaria più deve sfruttare. Hsieh ha vinto 62 punti alla risposta su 115, cioè il 54% dei servizi di Errani. Ha più dell’incredibile di quanto appare, visto che Errani ha commesso solo quattro doppi falli. Capita spesso sul circuito femminile che la vincitrice collezioni più della metà dei punti alla risposta, ma a rendere questa partita così strana è che Errani ha fatto lo stesso. Ha infatti vinto 63 punti alla risposta su 117, anche qui il 54%.

Circa metà delle giocatrici che perdono la partita non riescono a convertire più del 50% dei punti al servizio. Ma solo il 2.4% delle vincitrici non raggiungono quella linea di demarcazione. E la distanza tra il 50%, mediocre ma gestibile, e il 46% di Hsieh è molto ampia. Un 46% di punti vinti alla risposta si traduce in una probabilità di tenere il servizio del 40%. Per puro caso, è proprio quello che hanno fatto entrambe, tenendo il servizio 6 volte su 15.

Possiedo statistiche al servizio e alla risposta per poco meno di 25 mila partite di tabellone singolare del circuito femminile dal 2010. Circa solo 80 vincitrici, lo 0.3% o una ogni 300 partite, hanno vinto punti al servizio con una frequenza inferiore rispetto a quella odierna di Hsieh (non è una cifra esatta perché le statistiche dei primi anni dopo il 2010 non sono perfette. Una partita con il 60% di punti vinti alla risposta è un chiaro segnale di possibile errore. Ho controllato quelle 80 partite per trovare errori evidenti, come partite con un numero di break ridotto, ma anche quei numeri non sono perfetti).

Sono solo stranezze

Non c’è una lezione statistica da manuale che arriva da una partita come questa. È solo una stranezza come poche a ricordare dei tanti modi in cui si può vincere una partita di tennis (e, a essere onesti, basta guardare Hsieh giocare per qualche secondo da rendersene immediatamente conto). In questo spirito, ecco qualche altra curiosità:

  • dal 2010, si tratta solo della dodicesima partita di singolare agli Australian Open in cui nessuna giocatrice ha vinto più della metà dei punti
  • l’altra partita in cui nessuna giocatrice ha vinto il 46% dei punti al servizio è stato il terzo turno del 2018 tra Anett Kontaveit e Jelena Ostapenko. Si sono infatti fermate a circa il 45.5%, e il 68% dei game (17 su 25) sono stati break
  • ci sono state circa 400 partite di circuito maggiore dal 2010 in cui nessuna giocatrice ha vinto la metà dei punti al servizio. Prima della partita in questione, in 21 di quelle una delle due giocatrici era Errani, che ne ha poi vinte 17
  • le altre giocatrici protagoniste di almeno 12 di queste partite sono Monica Niculescu (16), Alize Cornet (14) e Carla Suarez Navarro (13). Quella di oggi è stata per Hsieh solo la quinta apparizione nell’elenco.

L’aspetto forse più assurdo è che per la prima volta in quattro partite Hsieh riesce a evitare di prendere un 6-0 da Errani. L’ultima volta che avevano giocato, a Istanbul nel 2017, Errani aveva vinto 6-0 6-1, per un totale di 87 punti in soli 55 minuti. Errani era in uno stato di grazia quel giorno da vincere un incredibile 66% di punti al servizio. Hsieh ha finalmente invertito i rapporti di forza, anche se le manca ancora da capire come evitare di subire break da Errani.

Hsieh, Errani, and a Match That Broke Everybody

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