Pubblicato il 29 gennaio 2021 su TennisAbstract – Traduzione di Edoardo Salvati
// La finale del recente torneo ITF M15 di Antalya è stata cancellata per pioggia. Ufficialmente, ha vinto Giovanni Fonio per il ritiro di Juan Manuel Cerundolo. Questa è la spiegazione dello specialista di doppio Harri Heliovaara (tradotto dal finlandese con Google translate, grazie a @sPETEcore):
“ […] si è giocato anche il torneo ITF, ma la finale maschile della domenica è stata cancellata per pioggia. Normalmente, in una circostanza come questa, ogni giocatore riceve i punti validi per la classifica e il premio partita assegnati al perdente, ma questa volta i giocatori hanno lasciato spazio alla creatività e deciso il vincitore estraendo a sorte con il lancio della moneta. Si sono accordati sul fatto che il vincitore del sorteggio avrebbe vinto per ritiro dell’avversario prendendosi i punti classifica, mentre il perdente avrebbe beneficiato del premio partita del vincitore, così che ciascuno abbia ottenuto di più che non giocando comunque la finale.”
Si tratta certamente di una soluzione creativa, a volte utilizzata anche nel periodo in cui il tennis era uno sport amatoriale. Quando infatti si giocava sull’erba nella maggior parte dei tornei e la manutenzione dei campi era rudimentale, capitava già spesso verso la fine di un torneo che non si potesse più giocare. Di solito i finalisti (o anche i semifinalisti nei casi più estremi) si dividevano il premio partita, ma qualche volta ricorrevano al lancio della moneta, specialmente nel doppio misto, che è sempre stato considerato un po’ un’esibizione.
Dubbi
Se è vero che Fonio e Cerundolo hanno ricavato, in modi diversi, un vantaggio da questo accordo, ci sono elementi che non mi convincono proprio. Vediamo quali sono e poi illustro la mia idea.
- Il vincitore ha dato il suo premio al perdente. Vista in un contesto leggermente differente, stiamo parlando di partite truccate
- Il regolamento della Federazione internazionale non prevede (per quanto ne sappia) la casistica del lancio della moneta, quindi ha funzionato solo perché il perdente ha dichiarato di essere infortunato. Pur in una situazione inusuale, far finta di essere infortunati è un atteggiamento quantomeno riprovevole
- Fonio riceve qualche punto classifica addizionale. Quando la pioggia cancella questo tipo di tornei, quei punti non si assegnano. Non c’è un precedente che giustifichi che Fonio o Cerundolo “meritino” quei punti. Anzi, in questo modo Fonio ha un guadagno, per quanto ridotto, su molti dei giocatori nella sua zona di classifica, che probabilmente si giocano sul campo l’accesso a quegli stessi tornei o la testa di serie
- I giocatori che hanno preso parte ad altri tornei senza che siano terminati, come i Challenger di Nur Sultan e Potchefstroom interrotti a marzo dello scorso anno per Covid-19, non hanno avuto la possibilità di dividersi i punti poi non assegnati, con il lancio della moneta o con qualsiasi altro sistema.
Possiamo sintetizzare queste considerazioni in due macro problematiche. La prima è che non esiste una regola ufficiale, quindi scambiare punti con premi partita si avvicina pericolosamente a una violazione di tipo etico. La seconda è che lasciare la possibilità ai giocatori di improvvisare (qualche volta? In funzione della malleabilità del supervisore del torneo? Non saprei dire) assegna inevitabilmente un vantaggio non meritato ad alcuni giocatori rispetto ad altri.
Cambiare il regolamento
Fortunatamente, si può intervenire con facilità. Fornendo delle linee guida per questa fattispecie, la Federazione internazionale può evitare comportamenti dubbi di scambio di premi e finti infortuni, assicurare equità per tutti i giocatori del circuito e migliorare l’assegnazione della ricompensa, intesa come punti e premi partita, che i giocatori si aspettano quando si iscrivono a un torneo.
Ecco la mia proposta:
Le partite che non possono essere giocate per condizioni meteorologiche avverse o per cause di forza maggiore saranno decise dal lancio della moneta, con l’assegnazione al vincitore dei punti validi per la classifica.
Non sono un legale, quindi un è probabile che un singolo paragrafo non sia sufficiente, ma il concetto di fondo è abbastanza chiaro. La questione dei premi partita è più complessa. Si dovrebbero assegnare i premi del vincitore e del perdente se una partita non viene giocata? Non lo so. I tornei, anche quelli delle categorie inferiori, hanno nelle vendite dei biglietti e dei diritti televisivi una fonte di guadagno importante, preferirebbero quindi non dover erogare premi per le partite che non si giocano. Contestualmente, i giocatori sostengono spese per partecipare al torneo sapendo di poter accedere anche a una ricompensa economica.
Raccogliere i frutti
Il maggiore beneficio derivante da questa regola è la continuità. In qualità di tifosi, ci si aspetta una parità di trattamento dagli organi di comando e, al momento, la gestione delle partite che vengono cancellate è un reale (seppur raro) problema di mancanza di continuità. Un altro beneficio è la garanzia che i giocatori ricevano almeno una parte di quanto loro promesso. In molti degli articoli che ho scritto faccio riferimento a statistiche come “punti attesi” per quantificare il rendimento che ci si aspetta da un giocatore in un torneo. Se ha il 50% di probabilità di raggiungere il secondo turno, ha anche il 50% di probabilità di guadagnare i punti associati a quel turno. Se ha il 15% di probabilità di vincere il torneo, ha anche il 15% di probabilità di guadagnare i punti della titolo.
La maggior parte dei giocatori non sceglie un torneo prevedendo l’esatto tabellone e calcolando i punti attesi, ma molti, tra cui incidentalmente anche Heliovaara, pensano esattamente in questi termini. Se un torneo non arriva a conclusione, quei calcoli, impliciti o espliciti che siano, non valgono nulla. Fonio, da qualificato, e Cerundolo, da quinta testa di serie, sarebbero stati soddisfatti con i punti della finale di Antalya. Cosa possono dire però i giocatori che sono andati fino in Kazakhstan o in Sud Africa a marzo 2020 per non più dei punti di un quarto di finale?
Come ho scritto, si può discutere sul fatto che ci si aspetti dagli organizzatori l’erogazione dei premi partita (e se debbano poi andare a chi perde il lancio della moneta, come ad Antalya), ma non c’è motivo di una simile incertezza sui punti classifica. Capiterà sicuramente che alcuni giocatori siano più fortunati con la sorte, ma non cambia molto dal passare il turno con un ritiro o trovarsi in una sezione più debole del tabellone.
Fonio e Cerundolo hanno raggiunto il giusto compromesso e mi fa piacere che sia stato consentito. Vorrei solo che il lancio della moneta diventasse la pratica di riferimento, così da evitare delicate questioni morali. Sono sicuro che i giocatori apprezzerebbero anche la maggiore trasparenza. ◼︎