Pubblicato il 4 marzo 2025 su TennisAbstract – Traduzione di Edoardo Salvati
// Stefanos Tsitsipas ha vinto a Dubai il suo primo torneo 500, in modo quasi del tutto inaspettato visto che aveva perso le ultime undici finali di questa categoria e quattro delle ultime sei partite, tra cui tre contro avversari fuori dai primi 70. Probabilmente non avrebbe dovuto essere nemmeno in finale, dopo un quarto di finale contro Matteo Berrettini in cui aveva vinto un misero 47% dei punti totali. Più di tutto, Tsitsipas ha sbalordito i suoi tifosi per il modo in cui ha vinto. Per la prima volta dopo anni, il rovescio ha fatto la differenza, specialmente alla risposta, dove ha potuto sbracciare abbondantemente. All’improvviso il rovescio a una mano incuteva così timore da indurre Felix Auger Aliassime, il suo avversario in finale, a smettere di attaccarlo. Stando al mio indice di Potenza del Rovescio (Backhand Potency o BHP), il rendimento di Tsitsipas in semifinale contro Tallon Griekspoor è stato il migliore sul cemento in più di due anni.
Sono in fermento per la novità: quanto spesso infatti un giocatore, per di più a 26 anni, mette a posto il suo vero punto debole praticamente dal nulla? Un aspetto evidente c’è: Tsitsipas ha abbandonato la racchetta Wilson con cui giocava a favore di una Babolat Aero dal telaio più rigido. Lascio agli esperti di attrezzatura quantificare con precisione le ricadute positive. Considerato però anche il cambiamento tattico di Tsistipas nella settimana di torneo, mi viene da pensare che la racchetta abbia dato una piccola spinta addizionale.Ancora più importante, è stata una scusa per apportare cambiamenti da tempo in sospeso. Proviamo a vedere più da vicino il nuovo, e più efficiente, gioco di Tsitispas.
Rovescio di fortuna
Dopo la sconfitta a Indian Wells 2024 contro Jiri Lehecka, ho scritto dell’estrema vulnerabilità di Tsitsipas con la risposta di rovescio alle prime di servizio. Non ci si aspetta di vincere molti punti contro le prime di servizio di oggi, ma è stato comunque un risultato disastroso. In quella partita, Tsitsipas ha vinto solo il 12% dei punti quando ha dovuto rispondere di rovescio alla prima. La sua media mobile su dieci partite era scesa fino al 16%, rispetto a livelli in carriera intorno al 23%. Alle Finali di stagione del 2023 contro Jannik Sinner, non aveva vinto nemmeno un punto alla risposta con il rovescio sulla prima. Non era certo un segreto. Nella maggior parte dei casi, i giocatori decidono di servire con uniformità di direzione, e raramente vanno oltre il 60% da una sola parte. La scorsa primavera ad Acapulco, Alex de Minaur ha servito il 90% delle prime sul rovescio di Tsitsipas. Quasi tutti gli altri non si sono spinti così oltre, ma deve essere stato senza dubbio utile sapere di poter sfruttare quella debolezza nei momenti di maggiore pressione. Fino a una settimana fa non era cambiato nulla. In autunno a Basilea, contro Arthur Fils aveva vinto poco più del 10% dei punti con il rovescio sulla prima e a Doha, appena due settimane fa, il 15% degli stessi punti contro Hamad Medjedovic. Per poco Griekspoor non lo aveva eliminato a Rotterdam servendo il 71% di prime sul rovescio. La nuova versione, come mostra la tabella, è davvero emersa all’improvviso.
Partita 1ma su RO Valida Pt Vinti
Precedenti 10 56.5% 57.7% 23.2%
QF vs Berrettini 67.7% 57.1% 19.0%
SF vs Griekspoor 66.0% 54.8% 29.0%
F vs FAA 64.7% 72.7% 31.8%
La voce “Precedenti 10” si riferisce alle partite del Match Charting Project, che vanno da Tokyo 2024 fino alla partita contro Medjedovic, e hanno un aspetto leggermente migliore dell’inizio dell’anno, quando la frequenza di quel tipo di punti vinti era scesa sotto il 20%, anche se in parte per via di giocatori con un servizio più debole. Se si esclude Fils, ci sono due partite contro Alex Michelsen e una contro Mattia Bellucci. Contro Berrettini non sembra aver fatto un grande passo avanti (e, ribadisco, ha vinto solo il 47% dei punti), ma stiamo parlando di Berrettini. Contro altri due servizi forti, non solo Tsitipas ha superato di molto il suo stesso livello, ma anche la media del circuito: tipicamente, un giocatore vince il 28% dei punti rispondendo di rovescio a una prima di servizio. Tsitsipas ha fatto meglio. La prestazione contro Auger-Aliassime è particolarmente indicativa: è vero che Tsitsipas ha vinto sette scontri diretti su dieci, ma nel corso degli anni Auger-Aliassime ha accumulato dei numeri di tutto rispetto. Nel 2022 a Marsiglia, Tsitsipas ha vinto solo il 12% dei punti alla risposta sulla prima con con il rovescio. Nel 2019, a Indian Wells, delle 21 prime di servizio dirette al rovescio di Auger-Aliassime, Tsitsipas ha vinto il punto solo una volta.
Ritorno al rovescio
Chiunque si trovi alla risposta è di fronte alla ricerca di un equilibrio tra il colpo a tutto braccio e una soluzione più conservativa. Con una fiducia altalenante nel proprio rovescio non tagliato (piatto o in topspin), Tsitsipas a volte si rifugia troppo marcatamente sul rovescio tagliato. Le risposte tagliate non sono necessariamente negative — un rovescio tagliato profondo è in grado di cancellare da subito il vantaggio dal giocatore al servizio — ma è raro che Tsitsipas sia il più forte in campo a scambiare da fondo: per lui, mettersi nell’ottica di uno scambio di quel tipo è una faccenda che non porta a nulla di buono. Sorprendentemente, nelle tre partite a Dubai non ci sono stati cambiamenti sulla scelta dei colpi. Da quando ho parlato delle difficoltà sul rovescio l’anno scorso, Tsitsipas ha iniziato a colpire sempre più rovesci in topspin sulle prime di servizio. Dai tornei europei al chiuso in autunno, la frequenza è scesa di nuovo, seppur non fino al minimo precedente, probabilmente per via di qualche infortunio. L’immagine 1 mostra quanto spesso Tsitsipas abbia scelto una risposta non tagliata (rispetto a quella di appoggio o tagliata) contro le prime di servizio. Si tratta di una media mobile di dieci partite sul cemento, per una base dati di più di 130 partite dal 2018.
IMMAGINE 1 – Selezione di colpi di Tsitsipas alla risposta

Al momento, la frequenza è esattamente quella tenuta in carriera, vale a dire il 56%. Forse è una leggera sottostima della modalità operativa attuale, come visto a Dubai ha dovuto affrontare giocatori molto potenti al servizio e preferirà sempre colpire più rovesci tagliati in quella circostanza. Per me è stata la sorpresa più grande di questi numeri. Tsitsipas è apparso come un giocatore completamente diverso durante il torneo. La qualità delle risposte di rovescio può essere variata anche di molto, però non ha cercato più del solito di portarsi a rete con la risposta. Lo stesso è stato per gli scambi. La percentuale di rovesci tagliati in carriera (rispetto a tutti i rovesci) è del 20%, e ha mantenuto quell’intervallo per gli ultimi tre turni a Dubai.
Rovescio in cravatta nera
Eccomi al punto in cui affermo che i margini nel tennis sono ridotti. Contro Griekspoor, il rovescio a una mano di Tsitsipas ha accumulato punti, con una valutazione BHP di 5.5 (la media nelle ultime 52 settimane è negativa e nessuno ottiene un valore così alto con continuità). Contro Berrettini, il BHP è stato di poco negativo, mentre è stato neutro contro Auger-Aliassime. Il nero della racchetta di Tsitsipas ha scintillato sotto le luci sfornando rovesci da circolato rosso, che non spiegano però del tutto la vittoria finale. Nei quarti è sopravvissuto davvero per il rotto della cuffia, lasciando per strada il 53% dei punti e, se non fosse per una miracolosa demi-volée vincente sul 4-4 al terzo set, l’intera partita. In semifinale è emersa tutta la gloria di quel rovescio, che in finale è stato così solido da indurre un perplesso Auger-Aliassime a orientarsi sul dritto dell’avversario. Ipotizzando che Tsitsipas continui con questa racchetta a lasciar andare il braccio, nello scenario migliore il rovescio sarà…beh, nella media. Ma essere nella media non è una brutta cosa! Quando è al servizio, Tsitsipas raggiunge il gruppo al vertice nel circuito, con un massimo di servizi tenuti dell’89% nel 2023. Il rovescio è affidabile e può consentirgli di evitare di diventare monodimensionale, come sembrava stesse accadendo un anno fa.
Dove sta, quindi, l’equilibrio? A lungo gli avversari hanno banchettato sul suo rovescio, e non rinunceranno tanto in fretta. Aspettiamoci di vederlo costretto a una risposta molto dall’esterno, in cui inevitabilmente subentra il rovescio tagliato, e a un’insistenza sullo scambio da fondo per far crollare la difesa con il rovescio. Dopo anni di sofferenza, fisica e mentale, non credo ne uscirà senza conseguenze, però non gli serve trasformarsi in Novak Djokovic. Il rovescio di Tsitsipas è stato per tanto tempo nel 33% dei peggiori del circuito e una risalita verso la media vorrebbe dire uno o due punti in più a partita che, al margine, è la differenza tra un’apparizione alle Finali di stagione e un’altra chiusura fuori dai primi 10. Tsitsipas ha detto di voler ispirare più giovani a giocare il rovescio a una mano: vincere più partite sarebbe un metodo di convincimento eccellente. ◼︎