Pubblicato il 7 gennaio 2025 su TennisAbstract – Traduzione di Edoardo Salvati
// Clara Tauson ha vinto a Auckland il terzo torneo della carriera quando Naomi Osaka, la sua avversaria, è stata costretta al ritiro con un infortunio addominale dopo aver vinto il primo set. Non è certamente il modo in cui avrebbe voluto vincere e, sulla base dei primi 45 minuti, è probabile che non sarebbe riuscita a battere una Osaka in salute. Però in finale ci è arrivata, eliminando anche nei quarti Madison Keys, la testa di serie numero 1. Ha dovuto aspettare a lungo la ventiduenne danese. Nel 2021 ha vinto due tornei e raggiunto una finale, issandosi fino alla massima classifica di 33 del mondo a inizio del 2022. Infortuni alla schiena e al piede hanno interrotto la progressione. Da promessa del tennis al suo arrivo sul circuito, ha ancora molto da dover dimostrare.
Il gioco di Tauson è caratterizzato da quella che nell’ambiente viene definita potenza a comando: specialmente sul dritto, Tauson è in grado di schiaffeggiare la palla con una tecnica così sopraffina che i colpi prendono vita a una velocità maggiore di quanto sembrerebbe che possano fare. La finale è stata un’esatta dimostrazione del concetto, visto che anche Osaka possiede lo stesso talento e in misura pure maggiore. Entrambe hanno scagliato dardi tanto angolati da far sembrare l’avversaria lenta e impacciata, per quanto abbia poco senso cercare di rincorrere un colpo da fondo ben piazzato di Tauson (o Osaka). È altrettanto efficace dalla linea del servizio, potendo sfruttare un’altezza di 182 cm unita a un controllo eccellente e fermando qualsiasi velleità alla risposta con un servizio dopo l’altro al centro. Contro Osaka ha servito tre ace consecutivi in quella direzione: qualche avversaria in piena forma avrebbe potuto mettere la racchetta su un paio, ma solo in poche sarebbero riuscite a rispondere. Nelle ultime 52 settimane solo Osaka, Qinwen Zheng e Elena Rybakina hanno servito ace con una frequenza maggiore.
Per Tauson è tutto il resto a rappresentare una sfida. Se qualche volta il rovescio appare solido, spesso i risultati da quel lato sono mediocri. La seconda di servizio non è all’altezza di una corporatura come la sua. E, più problematico ancora, non difende bene. Accumula parecchi vincenti, ma dall’altro lato della rete ne arrivano di più.
Il vincente si prende tutto
C’è la tentazione di affermare che il gioco di potenza alto rischio/alto rendimento di Tauson è della fattispecie di Kvitova-Ostapenko-Alexandrova (per quanto nessuno può davvero emulare Jelena Ostapenko, ma ci siamo intesi). È anche facile immaginarsela mentre scaraventa un vincente di dritto al di là della rete o contestualmente mandare un colpo a rimbalzo in tribuna. Non è quello che dicono i numeri però. La mia statistica di riferimento per definire lo stile di gioco nella WTA è l’indice di Offensività, cioè quanto spesso — quindi in funzione di quanti colpi — una giocatrice termina il punto a suo favore o con un errore. Tauson colleziona un +18, più aggressiva della media, ma di poco (la media è 0, con la maggior parte delle giocatrici comprese tra -100 e +100). È solo marginalmente sopra a Jasmine Paolini (+10) e, nell’ultimo anno, da tutt’altra parte rispetto a Osaka (+108) e Ostapenko (+251). Proviamo a farci un’idea migliore scomponendo quel numero. Tauson raccoglie abbastanza punti dal lato preferito, terminando con un vincente (o errore forzato) su circa un dritto dei cinque che colpisce. Nelle ultime 52 settimane, significa tredicesima su 75 giocatrici per cui abbiamo dati a sufficienza.
Giocatrice %Vin DR
Jelena Ostapenko 33.1%
Naomi Osaka 24.8%
Lulu Sun 22.2%
Aryna Sabalenka 22.0%
Ekaterina Alexandrova 21.6%
Amanda Anisimova 20.8%
Katie Boulter 20.5%
Diana Shnaider 20.4%
Danielle Collins 20.4%
Anastasia Pavlyuchenkova 20.3%
Donna Vekic 20.1%
Liudmila Samsonova 19.6%
Clara Tauson 19.4%
Tuttavia, con lo stesso indice per il rovescio è a malapena sopra la media. Molte delle giocatrici in cima all’elenco del dritto adottano la stessa tattica da entrambi i lati del campo. Anche Ostapenko, Aryna Sabalenka e Amanda Anisimova, tra le altre, rientrano tra le prime 10 per frequenza di vincenti con il rovescio. Tauson invece raccoglie circa quanto Bianca Andreescu o Jessica Pegula. La nota positiva è che il ritardo è legato ai pochi errori non forzati che commette. Si carica di più rischi della media con il dritto, il 13% contro l’11% del circuito, ma meno con il rovescio, il 9% contro il 10% Anisimova ad esempio ne fa il 14% con il dritto e il 13% con il rovescio. A parità di condizioni, è meglio fare meno errori. Con lo scambio che si allunga però, sono le avversarie a trarre beneficio, perché Tauson ha molto più successo sul palleggio corto che su quello lungo. Solo una manciata vince meno punti nel gruppo 7-9 colpi. E prolungare lo scambio ha poco valore aggiunto quando la probabilità di vincerlo è bassa, e per la dote tennistica di Tauson è meglio non mettere freni, tirare a tutta e accettare più errori in cambio di ben più rapidi vincenti.
A tavoletta
La dimostrazione più evidente di quello che succede a Tauson in quegli scambi (relativamente) lunghi è data dalla frequenza con cui le avversarie ottengono vincenti contro di lei. In media, il 29% di quei punti termina con un vincente inequivocabile, quindi la tipica giocatrice subisce un vincente il 14.5% delle volte. Tauson è quasi tra le prime.
Giocatrice vs Vin/Pti
Angelique Kerber 22.5%
Clara Tauson 21.0%
Marie Bouzkova 20.9%
Emma Raducanu 19.8%
Elise Mertens 19.3%
Caroline Wozniacki 18.8%
Daria Kasatkina 18.6%
Victoria Azarenka 18.2%
Yulia Putintseva 18.2%
Elina Avanesyan 18.0%
Non è proprio una brutta compagnia ma, per un’esperta di potenza a comando, è quella sbagliata. Con la possibile eccezione di Emma Raducanu, si tratta di giocatrici che ricercano il vincente con la costruzione del punto per poi sbagliare (o, in alcuni casi, le avversarie vanno a nozze rispondendo a una seconda — e a volte una prima — debole). In generale, chi ha un servizio potente concede alle avversarie meno vincenti della media, anche senza movimenti eccezionali o con capacità difensive inferiori. La tabella riepiloga le prime 10 per vincenti su punti giocati nella stagione scorsa. Ci sono anche i vincenti subiti (vs Vin/Pti) e, per confronto, i numeri di Tauson.
Giocatrice Vin/Pti vs Vin/Pti
Jelena Ostapenko 21.6% 11.5%
Aryna Sabalenka 20.7% 12.0%
Naomi Osaka 20.1% 14.8%
Lulu Sun 20.1% 13.5%
Elena Rybakina 19.1% 13.4%
Ekaterina Alexandrova 19.1% 13.2%
Ons Jabeur 18.9% 11.5%
Danielle Collins 18.5% 13.1%
Leylah Fernandez 18.2% 13.5%
Donna Vekic 18.0% 15.5%
…
Clara Tauson 15.7% 21.0%
Solo Osaka (e di poco) e Donna Vekic subiscono più vincenti della media. Nessuna è anche solo nelle vicinanze delle giocatrici dell’elenco precedente. Uno dei vantaggi principali di uno stile aggressivo è che forza la mano dell’avversaria, anche a costo di qualche risposta scheggiata o colpi spediti molto fuori dal campo. Ad oggi, Tauson non ha investito su questo compromesso e non è chiaro se in grado di vincere partite con continuità esprimendo un atteggiamento più conservativo.
Accettare la scommessa
C’è spazio di crescita in classifica per Tauson dalla numero 41, ma se non fa leva più spesso sui punti di forza, ho il timore che rimarrà fuori dalle prime 20. Anche se non riesce a stare dietro all’assalto a tutto tondo di una giocatrice come Sabalenka, farebbe meglio a seguire quell’esempio che trasformarsi nella prossima Elise Mertens. Nelle 30 partite presenti nel database del Match Charting Project, l’indice di Offensività nelle sconfitte era di +16, nelle vittorie di +36 (ho aggiunto la finale di Auckland). Non è una prova definitiva, specialmente perché raggruppa partite che vanno indietro fino al 2019. Lascia intendere però che gioca meglio quando osa di più. C’è un contro esempio istruttivo in merito. La vittoria nei quarti contro Keys è arriva in modo insolitamente passivo: Tauson ha vinto due set a zero nonostante un indice di Offensività di -38. Keys cercava di comandare il gioco, colpendo il doppio dei vincenti (e il doppio degli errori non forzati) di Tauson, la cui salvezza è stata il fatto che Kyes non ha combinato molto sulle seconde. Ha infatti vinto un misero 32% di punti alla risposta sulla seconda, inferiore anche in risposta alla prima, e sufficientemente critico da indirizzare la partita a favore dell’avversaria.
Non succede spesso però a Tauson di ricevere quel tipo di regali. Tra le prime 50, è quattordicesima per punti vinti sulla prima. Per punti vinti sulla seconda, è quintultima! Si tratta del divario maggiore sul circuito tra le due frequenze di punti vinti.
Giocatrice %1ma %2nda Diff
Qinwen Zheng 75.5% 46.8% 28.7%
Coco Gauff 71.7% 43.8% 27.9%
Ekaterina Alexandrova 69.5% 42.6% 26.9%
Katie Boulter 70.8% 45.1% 25.7%
Clara Tauson 69.2% 43.5% 25.7%
Donna Vekic 70.7% 45.4% 25.3%
Danielle Collins 70.5% 45.8% 24.7%
Karolina Pliskova 67.4% 42.8% 24.6%
Elena Rybakina 72.0% 48.6% 23.4%
Naomi Osaka 74.5% 51.6% 22.9%
Zheng è nota per la poca continuità tra prima e seconda, e Gauff ha avuto problemi di doppi falli per gran parte del 2024. Inoltre, la maggior parte di queste giocatrici ha una prima affidabile. Non c’è dubbio che Zheng or Rybakina preferirebbero vincere più punti sulla seconda, ma la frequenza di punti vinti con la prima è così alta che raramente fa differenza. Anche se molto bassa rispetto al concentrato di giocatrici di vertice della tabella 4, la frequenza di punti vinti sulla prima di Tauson implica che dovrebbe riuscire a combinare qualcosa di più sulla seconda. Potrebbe sfidare di più la sorte, perché pur con più doppi falli della media, non è in una situazione preoccupante. Oppure potrebbe invece ricorrere all’altezza per forzare all’esterno chi è in risposta e cercare di finire il lavoro sul colpo successivo. Lo mostra in quasi tutte le partite, ma non lo fa abbastanza.
Tauson possiede caratteristiche fisiche che la porteranno lontano tra le professioniste. Le manca però quell’abilità stravagante su cui fare perno in presenza di strategie sub-ottimali. Anche tra le più alte non ce ne sono molte sopra ai 180 cm. Deve iniziare a giocare sapendo di esserlo. ◼︎