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La pericolosità di Joao Fonseca sul lungolinea

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Pubblicato il 27 dicembre 2024 su TennisAbstract – Traduzione di Edoardo Salvati

// Alle Finali NextGen 2024, Joao Fonseca si è fatto strada facilmente: non ha perso nemmeno una partita contro i migliori del mondo under 21, lasciando solo un set nella semifinale e finale al meglio dei cinque. Il più giovane tra i partecipanti, si è unito a Jannik Sinner e Carlos Alcaraz come vincitore diciottenne nei sette anni di storia del torneo. Il successo di Fonseca non nasconde segreti. È già in possesso di un dritto devastante, la cui potenza invita all’immediato paragone con altri giocatori sudamericani del calibro di Juan Martin del Potro e Fernando Gonzalez. Può suonare oltraggioso, ma Fonseca è in grado di diventare ancora più forte. Il colpo del brasiliano è più compatto, aspetto che lo rende più flessibile, e forse alla lunga più affidabile, del movimento ad ampio raggio di del Potro. Durante la partita del girone contro Jakub Mensik, la diretta di TennisTV ha richiamato l’attenzione su una statistica indicatore dell’eccellenza di Fonseca.

I telecronisti erano sbalorditi da questi numeri, perché non avevano mai visto niente del genere. Hugh Clarke, l’autore del tweet, ha centrato subito il punto. Se un giocatore con un dritto come quello di Fonseca riesce con continuità a tirare sul lato più debole dell’avversario, non c’è più storia. Il modo più semplice per rispondere a un colpo a rimbalzo è rimandarlo nella stessa direzione da cui arriva. È così che si finisce per avere scambi prolungati sulla diagonale. Serve una coordinazione occhio-palla impeccabile per reagire a un dritto in diagonale dei giocatori più forti in assoluto e decidere di cambiare traiettoria (i professionisti si allenano specificamente su questo, ma non è facile nemmeno per loro). I colpi lungolinea sono doppiamente complicati perché la rete è più alta vicino ai paletti. Il tempismo deve essere vicino alla perfezione, e il margine di errore è ancora più ridotto.

C’è un altro esempio che aiuta a rendersi conto della pericolosità di un colpo a rimbalzo lungolinea. Anche Novak Djokovic, il re dei rovesci lungolinea, non ne colpisce molti: i limiti intrinseci delle racchette moderne e le dimensioni del campo non perdonano. Se Fonseca è davvero in grado di colpire più della metà dei dritti sul lungolinea, allora potrebbe superare quelle limitazioni.

Facciamo un controllo

Solitamente, sarei qui a darvi qualsiasi tipo di numero attorno al quale consolidare la percezione che arriva dalle statistiche di Fonseca. Quanto ad esempio il 56% va oltre la media del circuito o come si posiziona rispetto a Sinner. È il mio obiettivo, però prima dobbiamo addentrarci un po’ nei dettagli. Il Match Charting Project ha 14 partite di Fonseca nel database, tra cui le cinque giocate alle Finali NextGen. La tabella riepiloga la direzione dei colpi a rimbalzo nella partita contro Mensik.

Ecco…non è esattamente come la grafica mostrata in televisione. Possiamo aspettarci differenze marginali, sia perché il 44/56 è stato calcolato a partita in corso, sia perché si può ragionevolmente essere in disaccordo sul come classificare colpi che non appartengono con evidenza a una specifica categoria. Però non è quello che sta succedendo, perché non c’è modo alcuno di decretare da questi numeri che Fonseca colpisce più della metà dei dritti sul lungolinea. In più, la distribuzione dei dritti di Fonseca è decisamente monotona. Questo non vuol dire che possiede un colpo ordinario, solo che tende a colpire nella stessa direzione dei colleghi. La tabella mostra il confronto tra la direzione dei dritti di Fonseca, dalle 14 partite del Match Charting Project, e la media del circuito.

Direzione     Fonseca   Media  
Incrociato    40%       39%  
Al centro     20%       22%  
Lungolinea    10%       11%  
A uscire      26%       24%  
A rientrare   4%        4% 

Hmmm…forse colpisce più dritti a uscire invece che al centro, ma una differenza di due punti percentuali potrebbe essere dovuta al particolare campione dei dati. Il dritto di Fonseca è molto pericoloso, ma per il modo in cui lo colpisce, non per dove lo spedisce.

Serve approfondire

La questione potrebbe chiudersi qui, ma non arrendiamoci subito. Non credo che la grafica della diretta sia sbagliata, è chiaro però che si riferisce ad altro rispetto alle statistiche che emergono dal Match Charting Project. Succede magari che Fonseca colpisca con frequenza insolita un importante insieme di dritti lungolinea? Uno dei colpi specifici più difficili, e più remunerativi, è il dritto lungolinea dall’angolo del dritto. Il Match Charting Project suddivide il lato corto del campo in tre settori (prendendo a riferimento un giocatore destrimane), cioè l’angolo del dritto, il centro, e l’angolo del rovescio. È possibile che Fonseca abbia la tendenza a cambiare direzione quando vede la palla arrivare nel suo angolo del dritto? Un po’ si, ma non di molto. La tabella riepiloga la frequenza nella scelta della direzione per i dritti di Fonseca dal suo angolo del dritto, nella partita contro Mensik e in media nelle partite del database, insieme alla frequenza dei suoi avversari.

                  al dritto   al centro   lungolinea  
contro Mensik     58.1%       22.6%       19.4%  
media Fonseca     49.0%       23.6%       27.5%  
media avversari   45.7%       30.9%       23.4%

Non osserviamo nulla di drammatico, e ha scelto di andare lungolinea contro Menisik meno spesso di quanto non faccia il tipico avversario. Cosa succede quando la palla arriva al centro del campo? Abbiamo visto dalle statistiche punto per punto che Fonseca colpisce molti dritti a uscire. Tra questi ci sono i dritti dal centro al lato del rovescio quando l’avversario è destrimane (dx). Nella tabella troviamo lo stesso insieme di frequenze per lo stesso campione di partite, questa volta non considerando gli avversari mancini perché naturalmente prenderebbero decisioni diverse quando sono al centro del campo.

                       al dritto   al centro   lungolinea  
contro Mensik          29.7%       25.7%       44.6% 
media Fonseca          39.7%       20.0%       40.3%  
media avversari (dx)   34.2%       25.4%       40.4%

C’è qualche dritto lungolinea in più nella partita contro Mensik, ma su 14 partite Fonseca si distingue dagli avversari per rimandare meno palle al centro. Forse avete già capito il motivo della discrepanza di fondo. Siccome la ripartizione 44/56 rappresenta il 100%, nella grafica televisiva non esiste la categoria “al centro”, perché divide i dritti in due gruppi e non tre. Non mi viene da pensarla così nel tennis e sospetto neanche a voi. Avrebbero fatto meglio a denominare le colonne “sul dritto” e “ sul rovescio” o qualcosa del genere. Non è per niente insolito colpire il 56% dei dritti sul lato del rovescio dell’avversario, ma molti di quei colpi “sul rovescio” non rientrano nella canonica definizione di lungolinea.

La differenza la fa Fonseca

Non si tratta di tattica, ma della buona vecchia potenza unita a precisione. Il dritto di Fonseca non è così innovativo, ma non serve che lo sia. Se i suoi colpi vanno più o meno nella stessa direzione di quelli degli altri, allora probabilmente sta giocando nel modo giusto, perché significa che a 18 anni ha fatto proprie le strategie dei professionisti. La differenza è che colpisce quei dritti con più forza, e spesso li fa finire più vicini alla riga, un aspetto che traspare dalla bassa frequenza di dritti al centro. E già si presenta a ridosso del vertice della mia classifica di Potenza del Dritto (Forehand Potency o FHP), anche se vanno fatte delle precisazioni.

Class   Giocatore            FHP/100  
1       Andrey Rublev        14.0  
2       Jan-Lennard Struff   11.6  
3       Joao Fonseca         11.3  
4       Stefanos Tsitsipas   11.0  
5       Carlos Alcaraz       10.8  
6       Rinky Hijikata       9.7  
7       Jannik Sinner        9.4  
8       Casper Ruud          9.2  
9       Juncheng Shang       8.6  
10      Novak Djokovic       8.6

L’indice FHP mette insieme vincenti ed errori di dritto del giocatore, combinati a colpi che portano a errori e vincenti dell’avversario sul colpo successivo del giocatore in questione. Data la variabilità nella stima dell’effetto di un colpo su altri colpi, di fatto Fonseca condivide la seconda posizione, cioè meglio di chiunque tranne che di Andrey Rublev. Direi che ci siamo! Si deve fare però una precisazione sull’insieme di dati. Fonseca ha giocato contro uno solo dei primi 20, cioè contro un possibilmente poco motivato numero 20 Arthur Fils alle Finali NextGen. I dati su cui si basano i numeri dell’FHP ricomprendono le partite delle Finali NextGen, quelle dei Challenger e qualche primo turno sul circuito maggiore. Dopo tutto Fonseca ha solo 18 anni e queste sono le partite che ha giocato. Questo a dire che un 11.3 di FHP/100 (ogni cento dritti) contro quel livello di competizione probabilmente non ha la stessa valenza di un 10.8 di Alcaraz o di un 9.4 di Sinner, accumulati contro giocatori del loro stesso valore. Non diamo però eccessivo peso nemmeno a quella correzione. Fonseca ha ottenuto un 11.0 contro Fil a Rio, e aveva appena 17 anni e mezzo. Contro Botic van de Zandschulp in una partita di Coppa Davis, ha registrato un incredibile 16.7 di FHP/100. Van de Zandschulp non è un giocatore qualsiasi, quando Sinner ci ha giocato contro un paio di volte a inizio stagione ha ottenuto solo 1.2 e 7.1.

Il pericolo (non solo) con il lungolinea

Fonseca non colpisce più dritti lungolinea della media, ma quando lo fa, gli avversari hanno poche possibilità. Tra i più di 200 giocatori nel database del Match Charting Project con altrettanti dritti lungolinea di quelli di Fonseca, quando gioca quel colpo è al sesto posto in punti vinti. Vero anche che è un elenco alquanto inusuale.

Class   Giocatore                 % V/EF   % ENF   % PV in   
1       Juncheng Shang            33.6%    13.1%   66.4%  
2       Nishesh Basavareddy       29.4%    10.3%   65.1%  
3       Luca Van Assche           22.9%    11.0%   62.4%  
4       Hyeon Chung               30.1%    19.9%   61.8%  
5       Bjorn Borg                26.3%    7.3%    61.6%  
6       Joao Fonseca              31.1%    17.6%   61.3%  
7       Rafael Nadal              28.9%    12.8%   61.2%  
8       Camilo Ugo Carabelli      10.3%    9.6%    60.9%  
9       Corentin Moutet           29.4%    15.6%   60.6%  
10      Zhizhen Zhang             22.8%    15.9%   60.3%  
11      Guillermo Garcia Lopez    20.3%    5.9%    60.1%  
12      Roberto Carballes Baena   10.1%    5.8%    59.7%  
13      Carlos Alcaraz            26.7%    14.3%   59.7%  
14      Grigor Dimitrov           23.8%    13.4%   59.3%  
15      Juan Martin del Potro     26.8%    12.7%   59.2%  
                                                        
        Media                     20.1%    15.2%   53.4%

È bizzarro come ci sia una rappresentazione molto estesa dei partecipanti alle Finali NextGen 2024, con Juncheng Shang, Nishesh Basavareddy e Luca Van Assche ai primi tre posti. Siamo entrati nell’era del dritto lungolinea letale? Anche qui serve fare delle precisazioni, come per l’elenco precedente: questi ragazzi hanno affrontato avversari dallo spessore diverso di quelli di Rafael Nadal, Alcaraz e, addirittura, Bjorn Borg. E anche la presenza dei terraioli rende il paragone complicato. Per gli specialisti della superficie infatti, il dritto lungolinea è un modo per costruire il punto, non per terminarlo.

È evidente che a Fonseca piace questa soluzione tattica. A esclusione di Shang, riesce a concludere il punto in suo favore (con un vincente o un errore forzato) più spesso di chiunque altro. C’è un dettaglio che mette davvero paura, cioè che sui numeri di Fonseca incidono pesantemente poche partite giocate su terra battuta. Sul cemento infatti sale al secondo posto, con il 68% di punti vinti dopo aver colpito un dritto lungolinea, che chiude direttamente lo scambio un incredibile 48% delle volte. Quanto ottenuto da del Potro, sempre però contro avversari più forti, impallidisce a confronto, con rispettivamente il 60% e il 39%. Un po’ di differenza tra Fonseca e gli altri giocatori arriva semplicemente dal fatto che il suo dritto è fantastico. Se hai per le mani una quindicina di km/h in più rispetto alla media, i risultati si vedono poi per qualsiasi direzione, non solo una. E in larga parte è ciò che si osserva nei punti vinti da Fonseca con qualsiasi categoria di dritto.

PV Dritto     Fonseca   Circuito  
Incrociato    58%       54%  
Al centro     52%       46%  
Lungolinea    59%       53%  
A uscire      57%       57%  
A rientrare   54%       59%

Fa meglio della media in ogni tipologia di dritto se non la più rara. E anche per quella non si tratta davvero di un ostacolo, perché sul cemento con il dritto a rientrare (lungolinea dall’angolo del rovescio) è superiore alla media del circuito. Il valore che colpisce in questo caso è il 52% dei punti vinti con il dritto al centro. Solitamente è una zona in cui si perde il punto, non tanto perché i dritti al centro non vanno bene, ma perché se si è costretti a colpirne uno, probabilmente lo scambio poi finisce all’avversario. Normalmente è un colpo difensivo, mentre le altre tipologie non lo sono. Dei più di 220 giocatori nel database con tanti dritti lungolinea almeno quanti quelli di Fonseca, solo in 23 vincono più della metà di quei punti, e Fonseca è quarto per punti vinti quando colpisce un lungolinea di dritto. È un altro elenco anomalo, con Pablo Andujar, Tim Smyczek, Gilles Simon e Carlos Berlocq che completano i primi cinque (eh si, è così!). Fatto salvo che si possano includere nello stesso gruppo, sono stati quattro stili di gioco ben diversi, ma che hanno portano alla vittoria del punto con colpi conservativi dopo aver sfiancato l’avversario.

La statistica più esplicativa è che Fonseca conclude lo scambio piazzando dritti al centro: in media un giocatore realizza un vincente o induce un errore forzato con meno del 2% di questi colpi, per Fonseca siamo al 6.4%, meglio di chiunque altro nell’insieme considerato.

Class   Giocatore             % V/EF    % PV in  
1       Joao Fonseca          6.4%      52.8%  
2       Fernando Gonzalez     6.0%      43.2%  
3       Christopher Eubanks   5.7%      38.8%  
4       Thanasi Kokkinakis    5.0%      46.1%  
5       Tomas Machac          4.9%      43.8%  
6       Nicolas Jarry         4.7%      41.7%  
7       Alexei Popyrin        4.4%      41.8%  
8       Sam Querrey           4.3%      41.8%  
9       Max Purcell           4.0%      38.5%  
10      Lorenzo Sonego        3.9%      46.0%  
11      Matteo Arnaldi        3.8%      49.5%  
12      Lucas Pouille         3.4%      42.9%  
13      Jan-Lennard Struff    3.3%      45.6%  
14      Matteo Berrettini     3.3%      42.1%  
15      John McEnroe          3.3%      44.0%  
16      Otto Virtanen         3.2%      35.8%  
17      Boris Becker          3.2%      44.1%  
18      Nick Kyrgios          3.2%      43.2%  
19      Roger Federer         3.2%      47.6%  
20      Carlos Alcaraz        3.2%      50.2%

Devi essere dalla parte del giusto quando riesci a chiudere il punto con il dritto il doppio delle volte rispetto a quanto facesse Roger Federer. Chi si avvicina alla frequenza di punti vinti di Fonseca finisce per perdere molti più punti, forse perché quell’attitudine impone un rischio di gran lunga maggiore anche solo per un minimo esito positivo.

Vale la pena ribadire il concetto: i numeri di Fonseca sono probabilmente gonfiati dalla competizione affrontata. Vedremo nel 2025 quanto sarà efficace il dritto contro avversari di vertice. Tra dodici mesi, la stessa analisi potrebbe mostrare che Fonseca è diminuito di livello. Non importa chi c’è dall’altra parte della rete, la nuda potenza è adatta contro chiunque. Il dritto di Fonseca fa paura, in qualsiasi direzione. ◼︎

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