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Progressi o non progressi di Sebastian Korda?

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Pubblicato il 7 febbraio 2024 su TennisAbstract – Traduzione di Edoardo Salvati

// Non è passato molto tempo da quando Sebastian Korda veniva considerato una delle promesse più in vista del circuito maschile: vince un torneo prima di compiere 21 anni, perde in finale alle Finali Next Gen 2021, raggiunge altre due finali nel 2022 e inizia il 2023 con una quasi vittoria contro Novak Djokovic ad Adelaide dopo un’intensa maratona di tre ore. Con quel risultato, più un successivo quarto di finale a Melbourne e l’ennesima finale in ottobre nel torneo di Astana, si innalza al numero 23 della classifica, la sua migliore di sempre (sino ad allora, n.d.t.). Nella prima parte del 2024, le mie valutazioni Elo lo mantengono tra i 25 più forti — pur avendo scontato i punti degli Australian Open ed essendo uscito dai primi 30 — appena sopra ad Adrian Mannarino, proprio il giocatore che lo ha sconfitto in Kazakhstan.

Sono, per l’americano, tutti segnali di crescita, specialmente dopo un anno difficile a causa dell’infortunio al polso. Rispetto alle attese però, il risultato è un po’ deludente. Il padre, Petr Korda, è un campione Slam e il figlio ha dichiarato di volerlo superare e vincerne due. A ventitré anni ha ancora molto tempo per affinarsi, ma otto dei giocatori che lo precedono in classifica — tra cui tre dei primi 7 — sono più giovani. Pur di fronte ai successi dei veterani a cui abbiamo assistito nell’ultimo decennio, in questo sport (e nello sport in generale) le mega stelle tendono a mettersi in luce in età precoce. Il primo turno a Marsiglia contro il qualificato francese Hugo Grenier, dotato di un servizio potente, è conciso con la vittoria numero 100 di Korda sul circuito maggiore, un traguardo che ricorda quanto abbia già ottenuto nella sua promettente carriera. La partita in sé però ha messo in mostra alcune delle limitazioni di Korda, che ha concluso solo al tiebreak del terzo set, con il punteggio di 6-3 2-6 7-6(3). Il giocatore cui aspira a essere avrebbe vinto più facilmente. Invece, ha racimolato 89 punti contro i 92 dell’avversario, a seguito di una striscia densa di errori e sette game di fila persi. Grenier ha giocato bene, ma è fuori dai primi 150: Korda non sembrava tanto meglio di così.

Cosa manca? Korda possiede gli strumenti per arrivare più vicino alla cima: 196 cm di altezza, un servizio incisivo e con un duro effetto tagliato che sembra aver ereditato direttamente da quello del padre, un rovescio flessibile e solido, e la voglia di entrare in campo per comandare lo scambio. Se lo si guarda giocare, non sembrano esserci grandi differenze con, ad esempio, Taylor Fritz, eppure Fritz è tra i primi 10. È solo questione di tempo prima che Korda riduca il divario o serve un cambio di rotta nel suo gioco?

Stato avanzamento lavori

Iniziamo dagli aspetti positivi: il servizio di Korda sta portando i suoi frutti. Nella partita di Marsiglia, più di un terzo dei servizi non ha avuto risposta, in linea con la media di altre partite dell’ultimo anno presenti nel database del Match Charting Project. Solo in pochi concludono il punto così spesso con il primo colpo. Fritz e Ben Shelton superano il 30% ma sono dietro a Korda. In una partita persa contro Hubert Hurkacz allo Shangai Masters 2023, più del 45% dei servizi di Korda sono stati dei vincenti. Si tratta di numeri che rappresentano un passo avanti significativo, visto che sempre contro Hurkacz agli Australian Open 2023, la percentuale era stata inferiore al 25%. E nello stesso torneo Korda era andato sotto quella soglia anche contro Daniil Medvedev e Karen Khachanov. È ironico che abbia vinto quella volta contro Hurkacz e poi perso a Shanghai, ma non c’è qui una morale controintuitiva da richiamare: i servizi vincenti sono una manna, senza discussione.

Quando la palla torna in campo, Korda diventa meno affidabile. Anche in presenza di una risposta attaccabile, a volte si fa prendere dall’esitazione. In due partite contro Hurkacz lo scorso autunno, sulla seconda di servizio Korda non ha mai colpito un vincente +1 o forzato un errore (l’alta frequenza di servizi vincenti implica che i servizi migliori non generano risposte da chiudere poi facilmente, questo però non significa necessariamente che quelle che invece tornano in campo siano tutte così minacciose). Delle 21 risposte di Grenier sulla seconda, Korda ne ha portato a casa con il secondo colpo solo una. Nonostante l’eccesso di offensività di Grenier, che ha cercato occasionalmente vincenti diretti contro la seconda di Korda, in media il punto è stato di 4.3 colpi, una cifra insolitamente elevata per un giocatore dal servizio così potente.

Accostando prima e seconda di servizio, a quanto rinuncia Korda con una mentalità sulla carta più conservativa sul +1? Ho calcolato la percentuale dei terzi colpi (+1) e dei quinti colpi che sono sono stati vincenti o hanno portato a un errore forzato in tutte le partite del Match Charting Project dal 2020. La tabella riepiloga i risultati per Korda e per alcuni giocatori con cui fare il confronto, oltre alla media del circuito.

Giocatore               %V Terzo   %V Quinto
Hubert Hurkacz          19.0%      20.0%  
Stefanos Tsitsipas      18.5%      20.1%  
Taylor Fritz            18.2%      17.1%  
Sebastian Korda         17.1%      16.9%  
-- Media --             17.1%      17.3%  
Felix Auger-Aliassime   16.8%      17.1%

In un gruppo di giocatori alti e dal servizio potente, Korda non è aggressivo tanto quanto chi risulta più efficace di lui. Fa meglio di Felix Auger-Aliassime, ma c’è da credere che l’attitudine del canadese sia della stessa natura. Korda non è del tutto statico sul +1, ma vista la relativa debolezza nella risposta che si trova a fronteggiare, dovrebbe vincere secondi colpi con una frequenza maggiore della media del circuito. Esiste però un motivo per cui stenta a tirare più forte, ed è il prossimo argomento.

Senza freni

Ecco la stessa tabella con l’aggiunta di due colonne: una per la frequenza degli errori non forzati sul terzo colpo del punto e l’altra per gli errori non forzati sul quinto colpo.

                         TERZO COLPO      QUINTO COLPO
Giocatore               %V      %ENF      %V      %ENF  
Hubert Hurkacz          19.0%   12.8%     20.0%   11.8%  
Stefanos Tsitsipas      18.5%   11.4%     20.1%   10.2%  
Taylor Fritz            18.2%   11.1%     17.1%   8.8%  
Sebastian Korda         17.1%   13.8%     16.9%   12.3%  
-- Media --             17.1%   10.8%     17.3%   10.4%  
Felix Auger-Aliassime   16.8%   10.9%     17.1%   11.6%

Oh beh, Korda è molto più scatenato di tutti gli altri su questi colpi, al punto da terminare lo scambio più spesso con il +1 rispetto a chiunque tranne Hurkacz! Tra coloro che hanno ottenuto un certo livello di successo sul circuito, solo Marin Cilic sbaglia un numero maggiore di +1. Rispetto a questa metrica, Denis Shapovalov e Alejandro Davidovich Fokina fanno più o meno come Korda. Per vie traverse, siamo arrivati a una caratteristica più generale del gioco di Korda: sbaglia molti colpi. Come frazione di tutti i colpi a rimbalzo, Korda conclude il punto a suo favore circa il 10% più frequentemente del giocatore medio, ma commette il 20% in più di errori non forzati. I suoi +1 sono coerenti con l’intera dinamica di gioco a rimbalzo, anche se vanno un po’ per la tangente. Accumulare così tanti errori non forzati senza un altrettanti vincenti significa, per definizione, che il gioco da fondo è per lui una debolezza, e lo tiene a galla solo il grande numero di servizi senza risposta. Fortunatamente Korda è ancora giovane e con un gioco non scolpito nella pietra. Contro Grenier ha sbagliato il 13% dei +1, ma si sta muovendo nella giusta direzione. L’immagine 1 mostra la frequenza di vincenti ed errori non forzati sul terzo colpo dello scambio, come media mobile di dieci partite fino alle Finali Next Gen 2021.

IMMAGINE 1 – Percentuale di vincenti sul +1 e percentuale di errori non forzati

Non serve una visita guidata che spieghi la buona notizia. La frequenza di errori sul +1 era scandalosamente elevata, e lo è ancora più di quanto Korda vorrebbe, ma è significativamente migliorata. Averla portata sotto controllo non ha richiesto un prezzo troppo caro dall’altra parte dell’equazione. Avendo superato del tutto l’infortunio al polso, sembra esserci spazio per continuare nella crescita.

Fino a dove può arrivare

Mi sono concentrato sul servizio, e sul comportamento di Korda nelle fasi a seguire, perché è l’elemento del suo gioco che determinerà quanto può effettivamente arrivare in alto. Sul circuito maggiore, in tutta la carriera ha vinto il 38% dei punti alla risposta, vale a dire che è in grado di fare un numero sufficiente di break per vincere in una giornata in cui sta servendo bene. All’aumentare del livello competitivo però, mantenere quel rendimento sarà più difficile, ma potrebbe non rappresentare un problema perché Korda ha già saputo distinguersi contro giocatori di vertice. Come sottolinea Alex Gruskin di Cracked Racquets, Korda ha 18 vittorie e 21 sconfitte contro un giocatore dei primi 20, quindi è capace di battersi con i più forti anche se poi quello che ottiene contro tutti gli altri non possiede la continuità finalizzata ad alimentare una classifica corrispondente (al momento della traduzione, Korda è salito al ventesimo posto, ma ha successivamente vinto solo una partita a fronte di 14 sconfitte contro i primi 20, n.d.t.).

Korda può rendersi più pericoloso alla risposta, ma se ha intenzione di entrare tra i primi 10 e garantirsi l’opportunità di vincere due Slam, dovrà fare la differenza con il servizio. Nelle ultime 52 settimane, ha vinto il 66% dei punti al servizio e tenuto il servizio l’83% delle volte, numeri che lo posizionano nella parte superiore dei primi 25…ma non molto più di così. Il servizio quindi non ha bisogno di grandi migliorie: la differenza tra Korda e un giocatore come Fritz o Tsitsipas emerge nel momento in cui la palla torna indietro. A ventitré anni sta facendo progressi, ma deve ancora percorrerne di strada prima di poter manifestare quell’enorme potenziale che sembrava cosa già sicura. ◼︎

Is Sebastian Korda Making Progress?

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