Il più grande archivio italiano di analisi statistiche sul tennis professionistico. Parte di Tennis Abstract

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Il tallone d’Achille di Felix Auger-Aliassime

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Pubblicato il 9 febbraio 2024 su TennisAbstract – Traduzione di Matteo Petronzi

// Forse non esiste servizio più bello nel tennis. Quando Felix Auger-Aliassime centra il bersaglio, non lascia scampo agli avversari. Nel 2022 è stato particolarmente letale sul cemento nella parte finale di stagione, vincendo quattro tornei, e ha poi difeso il titolo a Basilea lo scorso ottobre. Prima di tornare a vincere gli Swiss Indoors, la sua stagione 2023 è stata una di quelle da dimenticare. Ha lottato con un infortunio al ginocchio che lo ha messo fuori gioco a Lione e per la maggior parte della stagione su erba, dove avrebbe potuto altrimenti sperare di essere competitivo. Tra il Miami Masters — dove ha raggiunto per l’ultima volta la sua miglior classifica al sesto posto — e il torneo di Tokyo, ha vinto solo due partite sulla dozzina disputate. Non si può certo rimproverargli nulla: quando non infortunato, o stava recuperando o era arrugginito.

Nemmeno nel 2024 ha giocato da uno dei primi 10. All’inizio dell’anno ha perso contro Daniel Altmaier, è stato trascinato in una faticosa battaglia di cinque ore da Dominic Thiem a Melbourne e ha perso a Marsiglia contro Zhinzhen Zhang. Il cinese, sconfitto di recente dal numero 1107 Sebastian Dominko in Coppa Davis, non è il tipo da insidiare uno come Auger-Aliassime, soprattutto sul cemento al coperto. Quella di Marsiglia ha la reputazione di essere una superficie relativamente lenta per un evento al chiuso, ma secondo i miei calcoli ha mostrato una velocità quasi identica a quella di Basilea 2023. Con un servizio del genere, il resto del gioco di Auger-Aliassime dovrebbe funzionare di conseguenza. Così non è, e anche i game al servizio possono diventare complicati. Zhang gli ha strappato il servizio tre volte su dieci tentativi, sfiorando il quarto. A Montpellier, Auger-Aliassime ha salvato solo una delle sei palle break fronteggiate prima di vincere faticosamente contro Arthur Cazaux. A parte l’occasionale serie di doppi falli, il servizio raramente lo delude. Mette a segno un ace almeno una volta ogni dieci punti e quasi un terzo dei suoi servizi non genera una risposta valida. Qual è il problema allora?

La carica canadese

Esiste un certo stile di gioco che è diventato riconoscibile come canadese, grazie a una combinazione tra l’influenza di Milos Raonic e il naturale sviluppo di giocatori che crescono allenandosi sui campi al chiuso. Nonostante Auger-Aliassime, Denis Shapovalov e Leylah Fernandez, così come Raonic prima di loro, pratichino raramente il servizio e volée, si avventurano spesso dopo il servizio ben all’interno della linea di fondo, ritrovandosi in un ottima posizione per spazzare via le risposte più deboli, a costo invece di aprire il fianco a quelle profonde (è una mossa che richiama Evonne Goolagong, forse la giocatrice di servizio e volée più disinvolta nella storia del tennis. Martina Navratilova ha detto di lei: “Non faceva servizio e volée, ma una sorta di servizio, passeggiata e volée). Se la posizione aggressiva in campo di Auger-Aliassime dà i suoi frutti, lo si dovrebbe vedere dalle statistiche sul secondo tiro. È un pensiero che può suonare familiare a chi ha letto il mio articolo su Sebastian Korda: sebbene il servizio di Korda non abbia la stessa incisività, entrambi sono accomunati da risultati complessivi che non sembrano riflettere la forza delle prime palle. Pur con tutta la sua potenza, Korda colpisce un vincente o determina un errore forzato con il secondo colpo (il cosiddetto “+1″) il 17% delle volte in cui il suo servizio riceve risposta, quasi esattamente in linea con la media del circuito. Anche Auger-Aliassime ha problemi simili di efficacia. Ho eseguito di nuovo l’algoritmo proseguendo fino al 2019, così da ricomprendere la maggior parte della carriera di Auger-Aliassime. Rispetto a Korda le percentuali di vincenti sul +1 sono leggermente diverse, ma non abbastanza da cambiare la sostanza. Ho incluso altri giocatori per confronto.

Giocatore                 %Vincenti +1  
Milos Raonic              24.4%  
Denis Shapovalov          21.5%  
Matteo Berrettini         19.5%  
Carlos Alcaraz            19.1%  
Holger Rune               18.6%
Lorenzo Sonego            18.4%  
Stefanos Tsitsipas        18.2%  
Felix Auger-Aliassime     17.6%  
Sebastian Korda           17.3%  
-- Media --               17.2%  
Jannik Sinner             16.8%  
Daniil Medvedev           16.3%

Data la potenza del servizio e i rischi che si prende sulla posizione, Auger-Aliassime si trova nella sezione sbagliata di questo elenco. Non è monodimensionale come Raonic ed è meno esplosivo (e imprevedibile) di Shapovalov, ma non potrebbe giocare più come Berrettini? Si può obiettare che da fondo Auger-Aliassime è meglio di Berrettini, e che può dominare senza forzare il punto rapidamente come l’italiano. Potrebbe essere vero — e credo sia una convinzione diffusa anche tra i suoi allenatori — ma i numeri non lo confermano. Nel corso della carriera, Auger-Aliassime e Berrettini hanno servito senza risposta esattamente con stessa percentuale. Tuttavia sul secondo colpo Berrettini vince con una frequenza di due punti percentuali in più. Il quadro complessivo è ancora più impressionante: le percentuali di Berrettini in carriera raggiungono il 69% di punti vinti al servizio e l’ 88% di game di servizio tenuti, in entrambi i casi ben superiori a quelle registrate da Auger-Aliassime in ogni singola stagione. Il dritto di Berrettini è migliore, certo, ma non credo che questo spieghi tutta la differenza. L’approccio attendista di Auger-Aliassime si trasforma troppo spesso in uno scambio di dieci colpi che si conclude a favore dell’avversario.

Il tallone d’Achille

Vi avevo promesso un punto debole di proporzioni mitologiche e lo avrete. La sintesi della sconfitta contro Zhang è racchiusa, stranamente, in uno dei game di servizio vinti da Auger-Aliassime. Dietro 1-3 nel secondo set, si porta sul 30-0 con due punti da manuale: grande servizio sul rovescio, risposta bassa, colpo vincente. Poi mette a segno un altro classico +1 sul 30-15. I due punti che perde però, mostrano cosa succede quando qualcuno legge il servizio o quando sbaglia la prima e non fa molto con la seconda. Sia sul 30-0 che sul 40-15, Zhang approfitta di una seconda di servizio per mettere la risposta direttamente sui piedi di Auger-Aliassime. La prima volta, riesce solo a tenere la palla in gioco, perdendo uno scambio di sei colpi. Due punti dopo, Auger-Aliassime commette un errore non forzato di rovescio con il +1. Riesce a tenere il servizio con una migliore seconda sul 40-30, ma non è sempre così fortunato. Quando le risposte arrivano nel rettangolo del servizio, i risultati di Auger-Aliassime sono ottimi, anche se non è aggressivo come Berrettini o i suoi colleghi canadesi. Ecco alcune statistiche che profilano ciò che accade contro risposte deboli: percentuale di vincenti +1 (%V +1), percentuale di errori non forzati +1 (%ENF +1) e percentuale complessiva di punti vinti (%Pt V)

Giocatore                %V +1   %ENF +1   %Pt V  
Milos Raonic             43%     12%       64%  
Denis Shapovalov         36%     16%       60%  
Matteo Berrettini        34%     14%       60%  
Holger Rune              32%     13%       61%  
Carlos Alcaraz           32%     12%       66%  
Felix Auger-Aliassime    31%     13%       62%  
Sebastian Korda          31%     14%       61%  
Daniil Medvedev          30%     9%        63%  
Stefanos Tsitsipas       29%     11%       62%  
Lorenzo Sonego           29%     13%       57%  
-- Media --              28%     12%       60%  
Jannik Sinner            28%     11%       63% 

Questi numeri vanno dal 2019 a oggi, quindi le statistiche di Raonic sono probabilmente un’esagerazione delle tattiche che utilizzava al massimo della forma. Tuttavia, sembrerebbe che Auger-Aliassime debba chiudere subito più punti di questo tipo. In ogni caso, non c’è motivo di lamentarsi dei suoi risultati finali: vince più punti di Berrettini e quasi altrettanti di Daniil Medvedev o Jannik Sinner. La tabella riepiloga la stessa serie di statistiche per risposte più profonde, che rimangono però più vicine alla linea del servizio che a quella di fondo (il Match Charting Project le chiama profonde, in contrapposizione a molto profonde).

Giocatore                %V +1   %ENF +1   %Pt V  
Milos Raonic             31%     12%       56%  
Denis Shapovalov         24%     16%       54%  
Holger Rune              23%     13%       60%  
Matteo Berrettini        20%     14%       54%  
Lorenzo Sonego           20%     14%       54%  
Stefanos Tsitsipas       20%     11%       58%  
Carlos Alcaraz           18%     13%       57%  
Sebastian Korda          17%     16%       55%  
Felix Auger-Aliassime    17%     13%       53%  
-- Media --              16%     12%       55%  
Daniil Medvedev          15%     9%        56%  
Jannik Sinner            14%     10%       56%

Se si toglie mezzo metro di campo, i risultati di Auger-Alissime appaiano decisamente insipidi. È poco sopra la media sui vincenti +1, ma a discapito di più errori. Vince meno di questi punti della media e meno di chiunque in questa selezione di giocatori. E se ipotizziamo ragionevolmente che le risposte ai suoi servizi sono in media più deboli, pur atterrando nella stessa zona di campo, questi numeri da metà del gruppo diventano ancora più scialbi. Spero di avere ancora la vostra attenzione perché sto per svelarvi come battere Auger-Aliassime. Non è facile, ma per Zhang ha funzionato. Di seguito troviamo il comportamento di fronte a risposte molto profonde, di quelle che finiscono più vicine alla linea di fondo che a quella del servizio.

Giocatore                 %V +1   %ENF +1   %Pt V
Milos Raonic              15%     14%       47%  
Denis Shapovalov          12%     14%       50%  
Matteo Berrettini         12%     11%       52%  
Stefanos Tsitsipas        11%     10%       52%  
Holger Rune               11%     11%       51%  
Sebastian Korda           10%     10%       50%  
Lorenzo Sonego            9%      14%       53%  
-- Media --               8%      8%        51%  
Carlos Alcaraz            8%      7%        54%  
Felix Auger-Aliassime     7%      9%        47%  
Daniil Medvedev           6%      6%        54%  
Jannik Sinner             6%      7%        52%

Auger-Aliassime gioca questi punti come se fosse Medvedev, ma il suo gioco da fondo campo non può sostenere quella tattica. E li vince con la stessa percentuale di un Raonic a fine carriera e fisicamente compromesso. Questo è, in larga parte, il prezzo che paga per una posizione così aggressiva. Alcuni giocatori, come Alcaraz, la fanno franca. Raonic non ci è riuscito, ma ha messo a segno così tanti punti veloci da controbilanciare gli aspetti negativi. Non è del tutto esagerato dire che Auger-Aliassime si trova ad avere il peggio di entrambi i mondi: non ottiene un numero insolitamente alto di punti facili, e si ritrova poi in difficoltà ogni volta che qualcuno riesce a mettere una risposta profonda. Così è andata nella vittoria a sorpresa di Zhang, che quando ha risposto poco profondo, ha perso il punto 11 volte su 15, ma quando la risposta è arrivata dietro la linea del servizio, la percentuale di successo di Auger-Alissime è scesa ad appena 8 punti su 25. Non è sempre così grave, e anche quando lo è, un piccolo miglioramento nel servizio (o un buon rendimento alla risposta) può salvargli la partita. Ma gli avversari non potranno che migliorare nella lettura del suo servizio e forse si renderanno conto che non è necessario tentare alcun gesto eroico, a patto di esser bravi a rispondere profondo.

Auger-Aliassime non si sveglierà un giorno in grado di giocare come Medvedev, per quanto sia desideroso di farlo. Può però scegliere di giocare più come Raonic o Berrettini. L’approccio attuale è probabilmente sufficiente per una lunga permanenza nei primi 20: per il sistema Elo al momento è al 17° posto, almeno fino a quando non si aggiorna dopo la sconfitta contro Zhang. Ma se spera di entrare nei primi 5, dovrà sfruttare di più quello splendido servizio. ◼︎

Felix Auger-Aliassime’s Achilles Heel

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