Pubblicato il 13 marzo 2024 su TennisAbstract – Traduzione di Edoardo Salvati
// Negli ottavi di finale di Indian Wells, Jiri Lehecka ha eliminato Stefanos Tsitsipas grazie a una lezione da maestro in precisione. Ci sono stati 27 vincenti a suo favore contro gli otto dell’avversario e, in assenza di un’esplosione di energia di Tsitsipas nel secondo set, il divario sarebbe stato maggiore. Quando di recente ho parlato di Lehecka, l’ho un po’ accusato di eccessivo autocontrollo, per la tendenza cioè a tirare troppo spesso al centro nella volontà di sfruttare il suo arsenale da fondo campo. Contro Tsitsipas ha evitato di cedere alla tentazione e il risultato si è visto. Lehecka però non ha nemmeno sfruttato ogni possibile vantaggio. Pur in tutta la sua bellezza, il rovescio a una mano di Tsitsipas può essere un po’ macchinoso, spesso rallentandone la reazione nei tempi di gioco. La preparazione del colpo è una ragione chiave del motivo per cui Tsitsipas è tra i più sensibili nel circuito al tipo di superficie, preferendo campi che consentono quella frazione aggiuntiva di secondo per impostare il movimento. Per essere un torneo sul cemento, Indian Wells ha condizioni lente, ma non si avvicina comunque alla terra di Monte Carlo. Se si fattorizza la potenza di Lehecka, anche sul cemento c’è la possibilità di esporre il lato debole di Tsitsipas.
Lehecka si è attenuto abbastanza al copione, indirizzando dritti e rovesci in diagonale, non facendo nulla di particolare per costringere Tsitsipas a giocare il rovescio. Una concessione all’inclinazione dell’avversario però l’ha fatta, servendo più del solito sul rovescio. La traiettoria prescelta di Lehecka è quella a uscire, con effetto, sul lato delle parità, e ha vinto qualche punto con servizi che Tsitsipas non ha raggiunto di dritto. Più spesso però lo ha messo in condizione di affrettare il rovescio o abbozzare una risposta al di là della rete. Il risultato è stato devastante. Tipicamente, Lehecka distribuisce quasi equamente il servizio, il 51% delle prime e il 52% delle seconde è diretto al rovescio. Contro Tsitsipas invece ha servito rispettivamente il 61% e il 58% sul rovescio. Di fronte a una prima sul rovescio, Tsitsipas ha risposto in campo meno del 60% delle volte, vincendo solo il 12% di quegli scambi! Sulla seconda, Tsitsipas ha ottenuto un più dignitoso 71% di rovesci in campo, vincendone però comunque solo il 14%. La partita è stata breve e poca la quantità di gioco: in nove game alla risposta, Tsitsipas ha vinto quattro punti con la ribattuta di rovescio.
Ora lo sanno tutti, non che fosse più di tanto un segreto. Un paio di settimane fa nei quarti di finale di Acapulco, Alex de Minaur ha servito il 90% delle volte sul rovescio di Tsitsipas, battendolo per la prima volta dopo undici tentativi in partite del circuito maggiore. Per quanto l’insistenza di de Minaur è stata inusuale, ha evidenziato un concetto importante: da recente numero tre del mondo, Tsitsipas è ora uscito dai primi 10 e uno dei motivi è da addurre a una debolezza che qualsiasi avversario può attaccare finché non sarà riuscito a eliminarla (Tsitispas è rientrato al numero 7 dopo la vittoria al Masters di Monte Carlo e la finale a Barcellona, n.d.t.).
Servi in questa direzione
Tralasciando la partita di Indian Wells, Tsitsipas rimane tra i migliori al servizio. Nel 2023 ha tenuto l’88.8% dei game al servizio, il valore più alto sinora in carriera. Alla risposta però sta affondando. Nel 2021, ha ottenuto il break un quarto delle volte; lo scorso anno è sceso al 19.3%, una percentuale che lo posiziona nel terzo inferiore dei primi 50. È difficile evidenziare un singolo elemento del suo gioco alla risposta che sia partito per la tangente, perché è tutto in una spirale negativa. Stando ai dati del Match Charting Project, risponde al 66% dei servizi, un numero inferiore alla media ma comunque accettabile, vincendo però solo il 42% di quei punti, tra i valori più bassi del circuito. Sono entrambe frequenze più basse delle medie in carriera, rispettivamente del 66% e del 44%. Non è un declino interamente imputabile a una tattica diffusa da parte degli avversari, anche se certamente non sono d’aiuto. L’immagine 1 mostra una media mobile di dieci partite della percentuale di prime di servizio sul rovescio di Tsitsipas sul cemento dalla fine del 2018 (i numeri sulla terra complicano un po’ la situazione, perché tutti i giocatori tendono a servire maggiormente sul rovescio, e quattro delle cinque partite più estreme di Tsitsipas si sono giocate appunto su questa superficie).
IMMAGINE 1 – Percentuale di prime di servizio sul rovescio di Tsitsipas
Come sempre, può non essere così semplice trarre conclusioni da una statistica di tennis poco familiare: il 60% non sembra un gran numero, la maggior parte dei giocatori al servizio si raggruppa intorno alla media del circuito del 52.5%. E quelli che più frequentemente vanno sul rovescio sono specialisti sulla terra: Albert Ramos è al primo posto con il 63.5% e Fernando Verdasco appena dietro. All’altro estremo, sul 45%, troviamo alcuni destri che spesso sfruttano l’altezza e/o l’azione di polso per aprire il campo imprimendo al servizio un notevole effetto. Daniil Medvedev e Andy Murray sono tra i due più famosi esponenti di questa tattica, e Medvedev è in parte responsabile di alcuni dei minimi che si osservano nella linea del grafico. Inoltre, tutti nel circuito cercano il rovescio di Tsitsipas in battuta, al punto che solo Ivo Karlovic ha dovuto rispondere di rovescio più spesso sul cemento. Denis Shapovalov, anche lui dotato di rovescio a una mano, è nello stesso intervallo. Ancora una volta, non si scopre nulla di nuovo su Tsitsipas, ma non è nemmeno un caso che chi è al servizio sta sfruttando la situazione proprio nel momento in cui Tsitsipas è in crisi alla risposta.
Caduta
Se non si attacca il rovescio di Tsitsipas in questi giorni si sta lasciando sul tavolo punti preziosi. L’immagine 2 mostra un’altra media mobile di dieci partite relativa alla frequenza di punti vinti alla risposta quando l’avversario serve una prima valida sul rovescio di Tsitsipas.
IMMAGINE 2 – Percentuale di punti vinti da Tsitsipas con la risposta di rovescio
Perdonerete il gergo tecnico, ma non è un bel grafico. Come abbiamo visto, Tsitsipas ha vinto solo il 12% di quei punti contro Lehecka, ne ha vinti il 14% contro Taylor Fritz in Australia e il 16% a Los Cabos contro Casper Ruud. Lo scorso anno a Vienna Medvedev lo ha tenuto all’11% e, alle Finali di stagione, Jannik Sinner ha servito 21 volte in quella direzione: Tsitsipas non ha vinto una risposta. Delle 125 partite sul cemento nel database del Match Charting Project, Tsitsipas ha vinto il 23.1% dei punti quando ha dovuto rispondere di rovescio sulla prima di servizio e il 24.7% con il dritto. Dall’inizio del 2023, le percentuali sono scese a 20.6% e 23.4%, e ogni statistica significativa alla risposta è in declino, con i numeri relativi al rovescio in caduta libera.
Rimane solo una domanda per gli avversari: fino a dove si può arrivare? De Minaur ha stabilito un nuovo standard mirando al rovescio di Tsitsipas il 90% delle volte al servizio, tra prima e seconda. Ci può stare sulla terra (anche Lorenzo Musetti ci è andato vicino in due precedenti partite contro Tsitsipas), ma è decisamente insolito sul cemento. Sono in pochi gli avversari ad aver superato il 70% solo sul rovescio. Contro la maggior parte dei giocatori, quel tipo di equilibrio è probabilmente giusto. Troppi servizi da una parte sola e si perde l’effetto sorpresa. Siccome però quasi sempre le battute sono equamente suddivise (o il 53% da un parte e il 47% dall’altra), non ci sono dati a sufficienza per testare l’ipotesi. Se il 30% delle volte una battuta atterra su un lato specifico, chi è alla risposta ha davvero un vantaggio nella direzione più probabile? Contro de Minaur, Tsitsipas se ne è accorto abbastanza velocemente da spostarsi un po’ verso il rovescio. Ma non è durata a lungo: uno dei pochi servizi sul dritto è diventato un ace.
Tsitsipas è un buon banco di prova per i giocatori al servizio desiderosi di sperimentare: la sua percentuale di punti vinti alla risposta è tra le più basse, quindi è improbabile che ribalti una partita solo perché ha azzeccato qualche volta la direzione della pallina. Non so se Tsitispas, a questo punto della carriera, è in grado di intervenire sulla risposta di rovescio. Nel breve periodo, sarà sicuramente più facile per gli avversari sfruttarne la debolezza di quanto possa essere per lui porre rimedio: i suoi numeri alla risposta, già deficitari, potrebbero peggiorare prima di risalire. ◼︎