Pubblicato il 6 aprile 2021 su TennisAbstract – Traduzione di Edoardo Salvati
// Nella recente finale del Miami Masters, Jannik Sinner ha accumulato delle statistiche alquanto strane nella sconfitta in due set contro Hubert Hurkacz. Ha vinto un rispettabile 48.4% dei punti al servizio sulla seconda — cioè tre punti percentuali in meno della media dei primi 50 della classifica da quando si è ripreso dopo la fase iniziale della pandemia — ma solo il 55.3% dei punti al servizio sulla prima. I punti vinti sulla prima sono l’ingrediente di base di un gioco offensivo, e Sinner ne ha ricavato tanto quanto, ad esempio, Casper Ruud ottiene dalla seconda. E non è nemmeno che Hurkacz possiede dei poteri magici che annientano la prima di servizio: era solo la seconda volta dalla ripresa che vinceva più del 40% dei punti alla risposta sulla prima, e ne aveva vinti appena il 30% contro Denis Kudla nel primo turno a Miami.
Di solito la prima di Sinner non è così poco efficace, questo non significa necessariamente che è molto solida. Se sul circuito maggiore si vince ben oltre il 70% dei punti sulla prima, Sinner ne ha vinti solo il 63.5% nel quarto di finale contro Alexander Bublik (un giocatore certamente da non confondere mai con Andre Agassi) e il 64.6% nella semifinale contro Roberto Bautista Agut. In entrambe le partite, ha portato a casa il 57% dei punti sulla seconda, un bottino ragguardevole per il più debole dei due servizi.
Continuo a enfatizzare i punti vinti sulla seconda e la differenza tra prima e seconda per sottolineare che Sinner si sta in realtà comportando molto bene. Così tanti punti vinti servendo la seconda evidenziano acume tattico per lo sviluppo dello scambio quando la risposta è in campo. Eppure non riesce a ricavare un beneficio sostanziale quando entra la prima.
Può sembrare uno specialista della terra battuta…
Ho calcolato la differenza tra i punti vinti sulla prima di servizio e quelli vinti sulla seconda per ogni giocatore con almeno 15 partite completate sul circuito maggiore tra il 2000 e il 2021, che chiamo “vDiff”. Si tratta di quasi 2500 osservazioni. A un estremo troviamo Sam Querrey nel 2019, che ha vinto più dell’80% di punti sulla prima ma solo il 47% sulla seconda, per un vDiff di 33.2 punti percentuali. All’estremo opposto c’è il 2011 di Juan Carlos Ferrero, con il 65.5% di punti vinti sulla prima e il 57.0% sulla seconda, per un vDiff di 8.5 punti. La stagione di Querrey è stata mediocre, quella di Ferrero molto buona, a suggerire che il punto d’incontro è da qualche parte a metà dell’intervallo. Si possono però comunque avere annate straordinarie pur stando ai margini dello spettro. Nel 2020, il vDiff di Alexander Zverev è stato di 32 (77% / 45%), e ha vinto 28 partite su 39. Nel 2008, il vDiff di un giovane Rafael Nadal fu di 11.5 (71.95 / 60.4%), meritevole della sua prima volta da numero 1 del mondo a fine stagione.
La presenza di Ferrero e Nadal nelle vicinanze di Sinner ci dà un’anticipazione del tipo di giocatore con un basso vDiff. Su 2460 giocatori-stagione, solo 33 hanno avuto un vDiff inferiore agli 11.4 punti percentuali di Sinner nel 2021. Sembra esserci più di qualche tratto in comune tra quelli con un differenziale più ridotto: Yoshihito Nishioka, Juan Monaco, Filippo Volandri, Potito Starace, Flavio Cipolla, Albert Montanes, Pablo Cuevas, Diego Schwartzman, Damir Dzumhur…
Terraioli, brevilinei, italiani…ci siamo fatti un’idea. Ferrero e Nadal sono un possibile esempio di carriera ragguardevole da seguire per Sinner, ma non sono certo che provare a “essere come Nadal” sia facilmente realizzabile da qualcuno, a prescindere dal talento che possiede.
Margini di miglioramento?
Quando ne ho parlato nel mio podcast Expected Points, ho terminato con una nota di ottimismo. Sinner ha 19 anni, ha appena giocato una finale di un Masters, continuerà a lavorare sul servizio e, da quanto visto sinora, il resto dei suoi colpi sono già da maestro. I dati odierni quindi sostengono una previsione così rosea per lui? Ci sono giocatori emersi dal purgatorio di un basso vDiff per trarre maggiore vantaggio dalla prima di servizio? In media, il vDiff dei primi 50 dalla ripresa delle competizioni è di circa 21.5 punti. La brutta notizia è che solo alcuni dei giocatori con un vDiff basso sono poi arrivati a quel livello. La bella notizia è che un prima di servizio debole oltre misura è passibile di correzione o, almeno, la statistica è caratterizzata da sufficiente rumore da far regredire alcuni giocatori regrediscono verso la media.
Riprendendo il campione di 2460 giocatori-stagione, il quinto percentile è un vDiff di circa 14 punti. Ci sono 71 diversi giocatori con più di una stagione al di sotto di quella soglia, e 20 di questi hanno giocato almeno 10 intere stagioni dal 2000. Limitarsi a considerare un decennio di partite espone a un pericoloso effetto di selezione, ma se Sinner non rimane sul circuito per altre sette stagioni e mezzo con almeno 15 partite l’una, significa che qualcos’altro è andato veramente storto. La tabella elenca quei 20 giocatori. Per ciascuno è riportata la stagione con il più alto vDiff dal 2000 e la media negli anni di carriera in questo inizio di secolo. Non dimentichiamo che la media del circuito è di poco sopra i 20 punti, e Sinner per il 2021 è al momento a 11.4.
Giocatore n Stg vD Max vD Medio Del Potro 10 24.8 21.2 Cuevas 11 22.5 20.0 Verdasco 17 23.0 20.0 Montanes 15 24.1 19.5 Kohlschreiber 16 23.9 18.2 Chela 13 22.1 17.7 Robredo 15 21.1 17.6 Nieminen 14 21.4 17.4 Nalbandian 12 22.2 17.1 Santoro 10 21.0 17.1 Davydenko 14 20.3 17.0 Sela 10 21.9 16.4 Ramos 10 19.6 16.3 Ferrer 17 19.2 16.2 Ferrero 13 18.3 15.1 Kukushkin 10 18.0 14.9 Nadal 18 17.5 14.8 Rochus 12 17.8 14.7 Volandri 10 16.2 13.2 Monaco 13 15.9 12.7
Se fosse possibile replicare i suoi risultati senza però gli infortuni, è Juan Martin Del Potro a offrire il sentiero più luminoso. Il suo vDiff da giovane diciassettenne emergente era di circa 13 punti, per poi attestarsi velocemente vicino la media del circuito. Sinner non è così alto (dieci centimetri in meno rispetto a Del Potro), quindi forse un confronto più appropriato è con David Nalbandian (cinque centimetri più basso), che non ha vinto tanti punti sulla prima di servizio quanti quelli del connazionale, ma comunque abbastanza. Viene più semplice guardare al futuro di Sinner pensando che sia più simile a quello di Nalbandian che a un Monaco o un Volandri.
Un altro motivo di ottimismo è che Sinner ha già realizzato una stagione con un vDiff di 21 punti lo scorso anno, e la stranezza di quello in corso è più dovuto al suo miglioramento sulla seconda che a un calo di efficacia sulla prima. Sembra difficile che possa mantenere un 56.5% di punti vinti sulla seconda solo perché è davvero un risultato eccezionale. Se ci riesce però, può sopravvivere con una prima meno incisiva fintantoché non si allontana dalla sua tipica zona intorno al 70%, invece del 55-56% visto contro Hurkacz.
Per concludere, il fatto che l’elenco è popolato da specialisti della terra battuta può indurre a esitare prima di affermare che Sinner diventerà un numero 1 della classifica. Indica però anche che sta sviluppando il gioco adatto a eccellere sulla terra. Nei tornei dei prossimi due mesi, i tifosi italiani avranno parecchie occasioni per andare in fibrillazione. ◼︎