Pubblicato il 5 aprile 2021 su TennisAbstract – Traduzione di Edoardo Salvati
// Expected Points è il nuovo podcast di Tennis Abstract che, ogni giorno e in pochi minuti, prende spunto da tre numeri per illustrare statistiche, dinamiche e curiosità rilevanti dal mondo del tennis. Due di questi sono particolarmente interessanti per la traduzione di oggi, n.d.t.
7
Sette è il numero di punti percentuali che separano la percentuale di punti vinti sulla prima di servizio da Jannik Sinner dalla percentuale di punti vinti sulla seconda nella finale del Miami Masters persa contro Hubert Hurkacz. Un divario così ridotto indica la presenza di una seconda estremamente efficace o, viceversa, di una prima poco incisiva. Visto che Sinner ha vinto solo 26 dei 47 punti sulla prima, vale a dire il 55%, si tratta certamente del secondo aspetto. Per la stagione in corso, questo divario nel servizio di Sinner si attesta su circa 14 punti percentuali, più vicino alla media, ma sempre limitato. La media del circuito maggiore è di 20 punti e per Daniil Medvedev e Andrey Rublev arriva a un minimo di 25.
Anche se dopo la finale Sinner è salito al numero 23 della classifica ATP, la sua percentuale del 68% di punti vinti sulla prima lo mette dietro a tre quarti dei primi 50. Uno scettico direbbe che le aspettative su un giocatore con una prima di servizio così mediocre sono esagerate, ma una valutazione fattuale conferma che il più giovane finalista del torneo di Miami da Rafael Nadal nel 2005 ha un potenziale di crescita enorme.
3
Tre è il numero delle giocatrici tra le prime 10 contro le quali Ashleigh Barty, la numero 1 della classifica WTA, ha un record positivo di scontri diretti. Bianca Andreescu è diventata la terza dopo l’infortunio alla caviglia che l’ha costretta al ritiro durante la finale di Miami. Le due non avevano mai giocato contro. Barty è riuscita a replicare la vittoria della scorsa edizione e difendere i punti conquistati, mantenendo una distanza di 1200 punti dalla numero due Naomi Osaka.
Non c’è dubbio che entrambe meritino di essere in cima, anche se il livello molto competitivo del tennis femminile e il numero più ristretto di occasioni di gioco dal rientro dalla pandemia ha impedito il verificarsi di alcuni scontri diretti. Barty ha vinto 14 delle ultime 17 partite contro una delle prime 10, ma è dal 2019 che non trova dall’altra parte Osaka, Simona Halep, Karolina Pliskova o Serena Williams. E, prima di Miami, non aveva giocato contro una delle prime 10 dai quarti di finale degli Australian Open 2020 contro Petra Kvitova. Solo dopo aver battuto Aryna Sabalenka, Elina Svitolina, e Andreescu, senza dimenticare la sempre minacciosa Victoria Azarenka al numero 15, le cose stanno iniziando a tornare alla normalità. ◼︎