Pubblicato il 12 aprile 2020 su Martin Ingram’s Blog – Traduzione di Edoardo Salvati
// Sono rimasto sorpreso di scoprire che su Tennis Abstract di Jeff Sackmann le statistiche al servizio di ogni giocatore, come i punti vinti sulla prima, sulla seconda e così via, risalgono agli inizi degli anni ’90. È così possibile conoscere i dati relativi a Pete Sampras ad esempio. La sorpresa nasce dal fatto che la fonte che consulto abitualmente, OnCourt, arriva fino a circa il 2003.
Mi ha incuriosito quindi l’idea di adattare una metodologia classica di analisi a questi dati, prendendo spunto dal lavoro Tristan Barnett e Stephen Clarke della School of Mathematic Science, Swinburne University, Australia, forse i primi ad averne parlato in questo senso. Ogni giocatore è interpretato sulla base della bravura al servizio e alla risposta. La probabilità di vincere un punto al servizio diventa una funzione di quel tipo di abilità:
p(vittoria_punto_servizio) = bravura_servizio – bravura_risposta + intercetto
L’intercetto serve a modellare la probabilità media di vincere il punto al servizio, che sul circuito maschile è di circa il 62%. Nella pratica, il calcolo è più complicato perché la probabilità deve avere un valore compreso tra zero e uno, e l’equazione non lo garantisce. Per ovviare al problema, serve applicare all’elemento di destra dell’equazione una funzione chiamata logit inversa. Conosciuta anche come funzione sigmoide, assicura che il valore finale sia tra zero e uno. È lo stesso concetto di fondo della regressione logistica, nel caso vi sia più familiare, ma non è comunque fondamentale alla comprensione del resto dell’articolo.
Categorie di giocatori
Conta di più invece il fatto che bravura al servizio e alla risposta sono due indicatori generali per creare categorie di giocatori. A un estremo troviamo il giocatore eccezionale al servizio ma scadente alla risposta, come Ivo Karlovic. All’opposto, un giocatore come David Goffin, che è bravissimo alla risposta ma limitatamente efficace al servizio. La maggior parte dei giocatori si posiziona all’interno di questo intervallo. Quello che importa per la vittoria delle partite è la somma della bravura al servizio e alla risposta. Se entrambe sono alte, è probabile che il giocatore riesca a fare il break all’avversario e a tenere il suo servizio, cioè una combinazione vincente.
Per una stima dell’abilità al servizio e alla risposta serve conoscere, per ogni partita, quanti punti ciascun giocatore ha giocato al servizio e quanti ne ha vinti. A questo proposito, i dati su Tennis Abstract sono estremamente preziosi perché permettono di tornare indietro fino agli anni ’90. Ma quanto indietro? L’immagine 1 mostra il numero di partite disponibili per anno.
IMMAGINE 1 – Partite del circuito maschile per anno con dati a disposizione su Tennis Abstract
Una manciata di partite è del 1990, poi per gli anni a seguire ci sono in media tra le 2500 e le 3500 partite. È interessante notare come il numero diminuisca nel tempo. Non sono sicuro del motivo, ma cercherò di capirlo in un’altra occasione. La caduta verticale nel 2020 è invece facilmente spiegabile con il fatto che l’anno non è ancora terminato e che molti tornei sono stati cancellati.
In questo modo dovremmo essere in grado di arrivare a stime piuttosto attendibili per i giocatori attivi dal 1991 in avanti. Questo ci permette di farlo per giocatori come Sampras e Andre Agassi, sfortunatamente non per Bjorn Borg e John McEnroe, ad esempio.
I 50 giocatori più bravi dal 1991
Il modello adattato al campione di dati disponibile è abbastanza semplice. Utilizzo un singolo parametro di bravura al servizio e alla risposta per giocatore, che determina una media su tutta la carriera oltre che su tutte le superfici. Dovremmo ottenere un’indicazione generale ma non necessariamente una rappresentazione della bravura dei giocatori nel picco massimo. Tenendo a mente questo aspetto, ecco i risultati.
IMMAGINE 2 – Stima della somma di bravura al servizio e alla risposta per il circuito maschile dal 1991
Il grafico mostra i 50 giocatori con la stima più alta della somma tra bravura al servizio e alla risposta, che dovrebbe dare indicazione dei giocatori più forti in assoluto. Per rendere gli assi più interpretabili, ho convertito la bravura in rendimento atteso contro un avversario medio, vale a dire un giocatore con bravura al servizio e alla risposta uguale a zero.
Emergono molti spunti interessanti, ed è il bello di questo tipo di grafici, come sottolineava sempre il mio relatore per la tesi del Master, Will Knottenbelt. Per prima cosa, osserviamo gli estremi. Milos Raonic possiede la stima più alta di bravura al servizio tra questi giocatori di vertice, mentre è Guillermo Coria ad avere la più bassa. Ci si attende che Raonic vinca almeno il 75% dei punti al servizio contro un giocatore medio, rispetto al 65% di Coria. È curioso anche, come rovescio della medaglia, che Coria è tra i migliori alla risposta, mentre Raonic è tra i peggiori. Alla fine, si trovano sulla stessa linea tratteggiata, perché hanno quasi la stesso totale di bravura al servizio e alla risposta.
Incertezze sulla correlazione
Complessivamente, c’è una forte correlazione negativa. È una correlazione che emerge solo rispetto ai giocatori di vertice. Se si considerano tutti i giocatori, la bravura sui due fronti non presenta correlazione sostanziale. Non mi sono ancora fatto un’opinione precisa. Qualcuno mi ha suggerito analogie con il pensiero di Vilfredo Pareto sull’efficienza allocativa: forse è difficile migliorare un aspetto del gioco senza peggiorarne un altro. Ad esempio, l’altezza di Raonic probabilmente facilita un servizio così dominante; se fosse più basso, magari avrebbe una risposta migliore, ma poi anche il servizio ne soffrirebbe. È comunque qualcosa su cui riflettere.
La maggior parte dei giocatori si trova al di sotto della linea che unisce idealmente, per somma di bravura al servizio e alla risposta, Ranoic e Coria. Alcuni, come Stefan Edberg e certamente Ivan Lendl, sono stati con probabilità penalizzati, visto che il massimo rendimento è arrivato prima del 1991. Ad esempio, mi sarei aspettato che Edberg fosse più forte al servizio rispetto alla posizione nel grafico. Il gruppo più esclusivo di giocatori si posiziona al di sopra della linea tra Raonic e David Ferrer. Si inizia con un’altra linea ideale in cui figurano Andre Agassi, Juan Martin Del Potro, Sampras e Andy Roddick, e poi Andy Murray un po’ più in alto. Sampras e Raonic sono dal lato del servizio potente, mentre Murray e Agassi da quello della risposta, come ci si poteva aspettare.
Lassù sulla vetta, i soliti noti
Infine, molto in alto e lontano, ci sono i Grandi Tre: Roger Federer, Novak Djokovic e Rafael Nadal. Djokovic e Nadal condividono quasi lo stesso punto del grafico. Sono i migliori alla risposta, con una percentuale attesa di punti vinti contro un giocatore medio di quasi il 50%, e non sono troppo distanti dall’esserlo anche al servizio. Chiariamo meglio il concetto: è evidente che Nadal e Djokovic non hanno il servizio più incisivo del circuito. Eppure, il modello suggerisce che la loro efficacia nel vincere punti al servizio è molto simile a quella di Richard Krajicek, probabilmente per come sanno condurre lo scambio una volta che la palla è in gioco. La somma complessiva della bravura di Federer raggiunge il livello di Nadal e Djokovic, con un servizio più efficace ma una risposta non altrettanto solida.
Viene da commiserare Roddick, Del Potro e Murray i quali, pur con una stima di bravura complessiva del calibro di Agassi e Sampras, hanno vinto “solo” uno Slam (Roddick e Del Potro) o tre (Murray), contro gli otto di Agassi e i quattordici di Sampras. È importante però sottolineare le limitazioni del modello. Le componenti della bravura di un giocatore potrebbero essere cambiate nel corso del tempo, rendendo più complesso confrontare diversi periodi. O forse Agassi e Sampras hanno avuto una carriera più altalenante, non riflettendo con precisione il valore della loro bravura. Inoltre, Nadal, Federer e Djokovic non si sono ancora ritirati e prestazioni future potrebbero abbassarne la media. D’altro canto, può essere anche che Federer, Djokovic e Nadal sono effettivamente di un’altra dimensione e Roddick, Del Potro e Murray sono stati semplicemente sfortunati a doverli affrontare.
Quale sia il verdetto finale, spero che abbiate gradito quest’analisi di alcuni dei giocatori più forti degli ultimi decenni. ◼︎