Pubblicato il 19 novembre 2019 su StatsOnTheT – Traduzione di Edoardo Salvati
// In un precedente articolo ho esaminato quali giocatori hanno subito le situazioni di maggiore pressione negli Slam 2019. È il momento dell’ovvia domanda successiva. Chi ha reso di più sotto pressione?
Esistono diversi modi per analizzare la pressione e il rendimento dei giocatori sotto pressione. Se si parla in termini di vittoria finale, sono i giocatori che vincono più punti ad alta pressione quelli che poi si aggiudicano la partita 99 volte su 100. Sulla base della frequenza di punti pressione vinti (FPPV) quali sono i giocatori che hanno surclassato gli avversari con continuità?
Circuito maschile
L’immagine 1 mostra il grafico del differenziale della FPPV totale (FPPV rispetto all’avversario) sull’asse delle ordinate rispetto alla media per gli Slam 2019. Si nota una chiara correlazione positiva tra queste due misure, favorita dalla struttura a eliminazione singola dei tornei.
Difficile ignorare l’evidente dominio di quattro giocatori in questa stagione di Slam: Daniil Medvedev, Roger Federer, Novak Djokovic e Rafael Nadal. Djokovic ha un leggero margine su Nadal nel rendimento medio sotto pressione nonostante due vittorie in meno. Federer è più dietro e sorprende che non sia riuscito a tenere Medvedev a maggiore distanza pur con 7 vittorie in più nel totale.
Guardando più a fondo emergono altre considerazioni interessanti, come il vantaggio di Dominic Thiem su Fabio Fognini, anche se entrambi hanno ottenuto 7 vittorie e 4 sconfitte. Troviamo poi nel gruppo anche il giovane Alexei Popyrin accanto a nomi già affermati come Alex De Minaur, Stefanos Tsitsipas e Matteo Berrettini. Sul 2% di differenziale medio di FPPV di Alexander Zverev hanno inciso molto le sue 10 vittorie e 4 sconfitte, rimane tuttavia chiaro quanto ancora ha da fare per chiudere il divario da Medvedev.
IMMAGINE 1 – Frequenza di punti pressione vinti negli Slam 2019 per il circuito maschile
Circuito femminile
Per quanto riguarda le donne, Serena Williams gravita in una personale stratosfera in termini di dominio delle avversarie in situazione di pressione, un aspetto quantomeno curioso considerando che non ha vinto nessun titolo Slam nel 2019 (e così anche nel 2018). Forse è un segnale evidente del fatto che il rendimento in finale è diventato una specie di barriera.
È affascinante notare come i due giocatori che si sono divisi gli Slam nel 2019 abbiano anche i valori totali e medi della FPPV più estremi, mentre per le vincitrici la connessione tra titolo e FPPV è molto più complessa, non solo quindi nel caso di Williams. Ashleigh Barty, campionessa del Roland Garros, e Simona Halep, campionessa di Wimbledon, sono due tra le prime cinque per FPPV, affiancate da Johanna Konta ed Elise Mertens, che però non sono arrivate nemmeno in finale.
IMMAGINE 2 – Frequenza di punti pressione vinti negli Slam 2019 per il circuito femminile
Per Naomi Osaka e Bianca Andreescu, sorpassate da diverse giocatrici per rendimento sotto pressione negli Slam del 2019, la spiegazione è ancora più complicata. Andreescu ha saltato quasi tutta la parte centrale della stagione per infortunio, tornando poi prepotentemente durante la trasferta americana per conquistare gli US Open.
Il caso di Osaka
Osaka è un punto interrogativo. Se nelle statistiche sulla pressione viene quasi affiancata da giocatrici meno navigate come Amanda Anisimova, è possibile che Osaka, faticando a imporsi su avversarie tecnicamente inferiori, non stia rendendo giustizia alla qualità del suo gioco.
Per contro, il folto numero di giocatrici raggruppate intorno alle vincitrici Slam 2019 è ulteriore prova dell’alto livello competitivo del circuito femminile. Se trarre vantaggio dai momenti di maggiore pressione è un requisito per vincere uno Slam, sembra proprio che nel 2020 ci sarà spazio per nomi nuovi nell’albo d’oro dei quattro tornei più illustri della stagione. ◼︎