Pubblicato il 26 agosto 2019 su HiddenGameOfTennis – Traduzione di Edoardo Salvati
// Come d’abitudine per gli Slam, ho eseguito una simulazione (con la mia variante Elo) di 100.000 configurazioni del tabellone principale, utilizzando lo stesso metodo che gli organizzatori usano per assegnare ai giocatori la loro posizione. L’ho poi confrontata con la previsione per il torneo su base Elo rispetto al tabellone effettivo.
L’immagine 1 mette a confronto la previsione effettiva del tabellone con i risultati dalle simulazioni di rimescolamento, in modo da avere alcune indicazioni sull’accessibilità del tabellone effettivo rispetto alle altre configurazioni. Tonalità di rosso (e arancione) evidenziano la sfortuna del giocatore. Al contrario, tonalità di verde rappresentano la fortuna ricevuta nel tabellone effettivo, in riferimento a un particolare turno. Il giallo simboleggia neutralità, e si può di fatto ignorare qualsiasi valore superiore o inferiore allo 0.2%.
Per una presentazione più compatta rispetto al passato, ho riportato nella tabella solo le teste di serie, e organizzato nell’immagine 2 quei giocatori fuori dalle teste di serie per i quali c’è stata un’incidenza degna di nota (almeno l’1% di segno positivo o negativo).
Tabellone effettivo e simulato a confronto per le teste di serie
Rispetto a tabelloni casuali, la parte alta del tabellone principale è più difficile di quella bassa. Accade spesso quando Novak Djokovic e Roger Federer si ritrovano dallo stesso lato (in quella alto, vista la testa di serie numero 1 di Djokovic) in un torneo che non sia su terra battuta. Ho eseguito la stessa simulazione prima che si conoscessero i qualificati e la strada di Djokovic al quarto di finale non era così in discesa. Kevin Anderson non sarebbe stato l’Anderson da potenziale semifinale e Milos Raonic non sarebbe stato al massimo della forma, ma i ritiro di entrambi ha facilitato, almeno in termini di valutazioni Elo, il tabellone di Djokovic. Le cose per lui poi si complicano, vista la presenza di Federer invece che di Dominic Thiem. Per la stessa ragione, il percorso di Nadal alla finale è verniciato di verde.
Non ci si deve sorprendere dal rosso vivo nel tabellone di Stefanos Tsitsipas, visto che il suo primo turno assomiglia di più a un quarto turno (e in effetti Tsitsipas ha perso in quattro set contro Andrey Rublev, n.d.t.). Rispetto a un tabellone casuale, Kei Nishikori ha il cammino più facile fino ai quarti di finale, ma la possibilità di approfittane è molto legata al recupero dall’indisposizione subita a Cincinnati e al livello di umidità a New York. Anche Daniil Medvedev, il giocatore più “infuocato” in questo periodo, ha un percorso più semplice del previsto. Avrà ancora benzina a sufficienza? (Medvedev ha superato il primo turno in tre set contro Prajnesh Gunneswaran, n.d.t.)
Particolare attenzione va data all’apparente fortuna di Diego Schwartzman fino ai quarti di finale. Elo ignora che al primo turno Schwartzman deve giocare contro Robin Haase, per lui una vera e propria kryptonite, considerato un record negli scontri diretti di 0-5 con una sconfitta su ogni superficie (Schwartzman si è riscattato vincendo in tre set, n.d.t.).
IMMAGINE 1 – Confronto tra tabellone effettivo e simulazioni per le teste di serie
Effetti di rilievo su una selezione di giocatori fuori dalle teste di serie
Non ci sono qui problematiche degne di nota.
IMMAGINE 2 – Effetti della casualità del sorteggio su alcune non teste di serie
Il vincitore di Winston Salem Hubert Hurkacz ha il percorso peggiore (perdendo al primo turno contro Jeremy Chardy in cinque set, n.d.t.), mentre Philipp Kohlschreiber riesce (purtroppo) a finire di nuovo in questo elenco (perdendo al primo turno contro Lucas Pouille in quattro set, n.d.t.). ◼︎