Pubblicato il 10 agosto 2019 su TennisAbstract – Traduzione di Edoardo Salvati
// Marie Bouzkova, numero 91 del mondo e passata dalle qualificazioni, ha battuto ai quarti di finale di Toronto la numero 4 Simona Halep, che si è dovuta ritirare per un infortunio alla gamba dopo aver perso il primo set. C’è quindi un asterisco: anche se fossimo pronti ad attribuire più importanza a una singola partita di quella che richiede, non daremmo grande significato a questa.
Si tratta comunque di un risultato di prestigio per la ventunenne della Repubblica Ceca, che ha eliminato la seconda giocatrice tra le prime 10 della settimana, arrivando alla prima semifinale in carriera in un torneo Premier, contro niente di meno che Serena Williams (perdendo però in tre set, dopo aver vinto il primo per 6-1, n.d.t.)
Qualcosa di strano
Era la partita numero 62 del 2019 per Bouzkova, la numero 61 contro una giocatrice in possesso di classifica ufficiale. Ha vinto contro la più forte che abbia incontrato quest’anno, Halep, ma ha perso appena la settimana scorsa contro CoCo Vandeweghe, la numero 636 e l’avversaria con la classifica più bassa.
C’è un altro asterisco: Vandeweghe è al rientro da un infortunio, è sicuramente a un livello più alto di quello attuale e le stranezze del circuito Transition della federazione internazionale non hanno consentito al sistema di classifica di riflettere nel 2019 lo stato dell’arte come in passato. Alcune giocatrici che avrebbero normalmente una classifica molto bassa, come ad esempio la wild card del Kazakistan che Bouzkova ha demolito un paio di settimane fa, non contano.
Rimangono in ogni caso 61 partite, di cui una vittoria contro la giocatrice dalla classifica più alta e una sconfitta contro quella dalla classifica più bassa. Una ricerca nel mio database ha rivelato molte altre simili sorprese. Tornando indietro per meno di dieci anni, fino al 2010, ho trovato 127 giocatrici che hanno ottenuto una combinazione identica di risultati all’interno della stessa stagione, con almeno trenta partite giocate (per coerenza, ho incluso i ritiri quando si era concluso almeno un set).
Se alcune non sono di grande interesse — è il caso ad esempio di Mira Antonitsch che l’anno scorso non ha giocato contro avversarie tra le prime 400 — 63 delle 127 hanno battuto una tra le prime 100, 44 hanno battuto una delle prime 50 e 25 hanno avuto il lusso di una vittoria a sorpresa contro una delle prime 10. Halep è stata la vittima delle prime 10 in ben tre occasioni!
Le limitazioni del sistema ufficiale
Questo fa di Bouzkova la quarta giocatrice in una stagione (quantomeno di otto mesi) ad aver battuto Halep, a non aver giocato contro una giocatrice dalla classifica più alta e ad aver anche perso con la giocatrice più bassa in classifica. Halep non deve rimanerci troppo male, visto che Angelique Kerber è stata dalla parte della sconfitta più alta per cinque volte, di cui quattro nel 2017. Non bene!
La tabella elenca le 25 giocatrici-stagione tra il 2010 e il 2018 che hanno battuto la più alta in classifica e perso dall’avversaria più bassa.
Anno Giocatrice Più alta Class Più bassa Class 2017 Kasatkina Kerber 1 Kanepi 418 2018 Hsieh Halep 1 Gasparyan 410 2010 Jankovic Serena 1 Diyas 268 2010 Clijsters Wozniacki 1 G-Vidagany 258 * 2014 Cornet Serena 1 Townsend 205 2010 Yakimova Jankovic 2 Dellacqua 980 2017 Bouchard Kerber 2 Duval 896 * 2017 Vesnina Kerber 2 Azarenka 683 2016 Bencic Kerber 2 Boserup 225 2014 Rybarikova Halep 2 Eguchi 183 2017 Mladenovic Kerber 2 Andreescu 167 * 2018 Goerges Wozniacki 3 Serena 451 2014 Tomljanovic Radwanska 3 A Bogdan 308 2015 Mladenovic Halep 3 Savchuk 262 2017 Kerber Pliskova 4 Stephens 934 2014 Pavlyu'ova Radwanska 4 Wozniak 241 2017 Dodin Cibulkova 5 Rybarikova 453 2017 Bellis Radwanska 6 Azarenka 683 2018 Buyukakcay Ostapenko 6 Di Sarra 555 2017 Sakkari Wozniacki 6 Potapova 454 2015 L Davis Bouchard 7 E Bogdan 527 2015 Ostapenko S-Navarro 9 Dushevina 1100 * 2016 KC Chang Vinci 10 S Murray 862 2018 Pera Konta 10 Hlavackova 825 2018 Danilovic Goerges 10 Pegula 620
* 1 avversaria senza classifica
Basta poco per accorgersi che Vandeweghe non è la prima giocatrice con bassa classifica a suscitare una reazione del tipo “si, ma…”. Questo gruppo di avversarie apparentemente deboli è in realtà molto forte visto che contenere giocatrici con una classifica media fuori dalle prime 500. Ci sono stelle come Victoria Azarenka (per due volte) e Serena, oltre a promesse come Bianca Andreescu e Victoria Duval.
Consideriamolo il richiamo quotidiano alle limitazioni della classifica generata dalla WTA, che indica quali giocatrici hanno vinto molte partite nelle ultime 52 settimane, ma non necessariamente chi stia giocando bene.
Divergenze estreme ma non troppo rilevanti
Siamo di fronte ad alcune delle divergenze più estreme tra le posizioni espresse dal sistema ufficiale e la bravura sul campo in uno specifico momento. Non credo che essere in questo elenco abbia particolare rilevanza, tranne forse che le molte presenze di Keber (sia da giocatrice che da scalpo!) siano una sintesi efficace della delusione della sua stagione 2017.
Bouzkova rimarrà in elenco per almeno ancora altri due giorni, visto che Serena è fuori dalle prime 10 e le altre due semifinaliste hanno una classifica più bassa, facendo sì che Halep sia stata l’avversaria più “difficile” (nell’altra semifinale Andreescu ha battuto Sofia Kenin per 6-4 7-6, n.d.t.). E, nonostante la settimana di ottimo tennis, è comprensibile che Bouzkova possa sentirsi disorientata quando dalla parte opposta della rete c’è una giocatrice che ha vinto 23 Slam (per quanto, come visto, pur nella sconfitta Bouzkova ha dominato il primo set, n.d.t.). Una cosa è certa: Bouzkova è indifferente al numero che compare accanto al nome dell’avversaria. ◼︎