Pubblicato l’1 febbraio 2019 su TennisAbstract – Traduzione di Edoardo Salvati
// Per lungo tempo, il doppio ha rappresentato una sorta di frontiera invalicabile dell’analisi statistica sul tennis professionistico. Almeno in parte, è una disciplina che genera seguito per motivi affini a quelli di tutti gli sport di squadra, cioè il fatto che l’apporto alla vittoria può arrivare da un giocatore o dalla combinazione di entrambi. Da un punto di vista analitico, siamo di fronte a un interrogativo.
Si riesce a isolare con precisione il contributo di ciascun componente della coppia?
Ci ho provato con le mie valutazioni Elo per il doppio (D-Lo), ma è un metodo che si basa sul cambio di compagno da parte dei giocatori. Dal semplice risultato non è possibile capire quanto ciascuna metà ha portato alla coppia. Come sempre, il problema nasce da una scarsa disponibilità di dati. Per conoscere il valore da assegnare al singolo giocatore, dobbiamo sapere come ha giocato, anche nell’immediatezza degli ace, doppi falli, vincenti ed errori.
Per molte partite di doppio, i circuiti maschile e femminile pubblicano dati della partita, senza però una distinzione per specifico giocatore. Sapere che i fratelli Bryan hanno servito 12 ace non dice nulla su quanti siano stati quelli di Bob Bryan o quelli di Mike Bryan. I siti dei tornei Slam hanno aggiunto più informazioni, fornendo spesso dati punto per punto di alcune partite, sempre però nella limitazione già osservata: non c’è separazione nel contributo dei giocatori.
Ora però le cose sono cambiate! Per l’edizione 2019, il sito degli Australian Open ha specificato il giocatore al servizio per ogni punto di una partita di doppio (senza identificare il giocatore alla risposta, ma…accontentiamoci di quello che viene..). Si aprono quindi nuovi scenari di analisi.
(Non) c’è la i in misto
Il punto di partenza più naturale è il doppio misto, una disciplina che, per mancanza di dati, è stata quasi interamente ignorata dagli analisti. Eppure, sembra che tutti vi rivolgano per lo più moderata attenzione, o perché è un passatempo diffuso, o perché le differenze tra sessi nello sport sono intrinsecamente affascinanti. Per la presenza contemporanea di stili e capacità di gioco diversi tra loro, il doppio misto presenta enigmi tattici che si discostano da quelli classici di partite con protagonisti dello stesso genere.
Iniziamo dalle basi. Ci sono solo 32 coppie nel tabellone di doppio misto di uno Slam. È possibile quindi ampliare il campione di dati registrando manualmente i giocatori alla risposta e il lato del campo (grazie a Chapel Heel per il prezioso aiuto). Abbiamo quindi il sesso dei giocatori e giocatrici al servizio e alla risposta per più di 3000 punti. La tabella mostra diverse voci aggregate: le medie complessive del doppio misto, il rendimento tipico per giocatori e giocatrici al servizio e le frequenze per giocatori e giocatrici alla risposta, tra cui punti vinti al servizio (PVS), percentuali di prime in campo e velocità media della prima di servizio.
Sottoinsieme Tenuto PVR Prima Media prima
Media 76.0% 63.3% 66.2% 103.1
Uomo servizio 78.6% 65.1% 65.0% 110.2
Donna servizio 72.4% 61.3% 67.6% 94.9
Uomo risposta - 60.4% 64.6% 103.5
Donna risposta - 65.9% 67.6% 102.8
Mi ha un po’ sorpreso vedere un divario così ridotto al servizio tra uomini e donne. Nel doppio maschile degli Australian Open 2019, i giocatori al servizio hanno vinto il 67.8% dei punti, mentre nel doppio femminile la percentuale è stata del 58.5%. L’insieme dei giocatori è molto simile, ma nel doppio misto gli uomini hanno vinto meno punti al servizio e le donne più punti al servizio.
Anche il sesso di chi è a rete è un fattore chiave
Forse scopriamo dettagli nascosti con un’analisi più specifica, come mostrato nella tabella.
Servizio Risposta PVS Prima Media prima
Uomo Uomo 61.7% 63.5% 111.0
Uomo Donna 68.1% 66.3% 109.5
Donna Uomo 58.9% 66.0% 94.6
Donna Donna 63.3% 69.0% 95.1
La tattica sembra variare in parte in funzione del sesso di chi è alla risposta. Giocatori e giocatrici servono un numero maggiore di prime in presenza di una giocatrice alla risposta. Però la velocità della prima di servizio non varia di molto.
Questo fa pensare che la riluttanza a servire di potenza contro le giocatrici mostrata da David Marrero sia inusuale. Marrero si è messo in una situazione decisamente scomoda per aver probabilmente truccato una partita di doppio misto agli Australian Open 2016 ed espresso successivamente opinioni discutibili su partite tra giocatori di sesso diverso.
È interessante come emergano nella tabella le medie in partite di doppio dello stesso sesso. Quando nel doppio misto un giocatore serve contro una giocatrice, vince il 68.1% dei punti, quasi esattamente la stessa frequenza di punti vinti al servizio nel doppio maschile. Quanto invece è una giocatrice a servire contro un giocatore, la percentuale di punti vinti è del 58.9%, appena più alta della frequenza tipica di punti vinti al servizio nel doppio femminile. Questo suggerisce che oltre all’importanza della combinazione tra chi serve e chi riceve, anche il sesso di chi è a rete è un fattore chiave.
Fate attenzione a Melichar
Protremmo saperne di più dai risultati del singolo giocatore o giocatrice contro ciascun sesso, ma in un torneo con partite senza punti ai vantaggi e il terzo set al super-tiebreak non ricaviamo molti dati su molti giocatori. Tante metà delle coppie che hanno perso al primo turno hanno servito solo 20-25 punti ciascuno. Dei finalisti, John Patrick Smith ha avuto il divario fra sessi più ampio, vincendo il 54.9% dei punti al servizio contro i giocatori e il 74.4% contro le giocatrici. La sua avversaria Barbora Krejcikova ha ottenuto un rendimento simile, vincendo il 59.6% dei punti al servizio contro i giocatori e il 73.0% contro le giocatrici. Per entrambi i loro compagni, Astra Sharma e Rajeev Ram, il divario è stato solo di qualche punto percentuale.
Per la durata del torneo, Sharma è stata la migliore di quattro al servizio, vincendo il 69.7% dei punti totali al servizio contro il 69.0% di Ram. Nessuno dei due però si è avvicinato alla semifinalista Nicole Melichar, che ha vinto un incredibile 78.4% di punti al servizio, facendo meglio anche del compagno Bruno Soares, che si è fermato al 77.7%. Sembrano aver fatto la differenza proprio come coppia, visto che Melichar ha vinto solo il 72.6% dei punti al servizio nelle tre partite di doppio femminile e Soares solo il 70.2% fino ai quarti di finale, in coppia con Jamie Murray.
Conclusioni
Cercare di capire cosa stia effettivamente succedendo è il primo passo nell’analisi di qualsiasi evento sportivo. Nel caso del doppio misto, si tratta in buona parte di farsi un’idea della differenza tra sessi sia al servizio e alla risposta. Purtroppo la quantità di informazioni a disposizione resta davvero ridotta, abbiamo ora appena 31 partite con l’indicazione di chi è al servizio e alla risposta in ogni punto. La prossima volta che vi capita di guardare una partita di doppio misto però, sarete molto più preparati sulle dinamiche di gioco e su che tipo di prestazioni vale la pena approfondire. ◼︎