Pubblicato l’8 marzo 2019 su TennisAbstract – Traduzione di Edoardo Salvati
// In un precedente articolo, abbiamo analizzato la possibile insolita incostanza di Nick Kyrgios. In altre parole, è probabile che vinca contro giocatori di più alta classifica e perda contro quelli di classifica inferiore più di quanto facciano i suoi colleghi? I numeri dicono che questo non accade.
C’è dell’altro però quando si parla dell’inaffidabilità di Kyrgios. Spesso, durante la partita è protagonista di momenti a corrente molto alternata. A volte è visibilmente distratto o, come contro Radu Albot a Delray Beach, può anche arrivare a esclamare di voler abbandonare il campo. Ci sono poi servizi e colpi mozzafiato nelle situazioni di massima pressione. Sembra essere più motivato da stadi pieni e pressione di gioco, due elementi che, sfortunatamente, mancano in molte partite di tennis professionale.
La fortuna spinge nella stessa direzione
Abbiamo già qualche prova dell’ipotesi di miglior rendimento di Kyrgios quando è sotto pressione. Nelle cinque partite del torneo di Acapulco, ha vinto solo il 50.4% dei punti, una delle percentuali più basse di sempre per un vincitore. In tre di quelle partite, ha vinto punti alla risposta con una frequenza più bassa dell’avversario, generando un indice di dominio (Dominance Ratio o DR) inferiore a 1.0. Vincere con un DR minore di 1.0 (o con meno del 50% di punti totali vinti) non è impensabile, certamente però non il modo più efficiente per arrivare al vertice. Non a caso le chiamiamo “partite lotteria”, proprio perché coinvolgono una buona dose di fortuna per vincere con margini così sottili, e la fortuna tende a esaurirsi.
Eppure, con Kyrgios la “fortuna” continua a spingere nella stessa direzione. In carriera, ha giocato 15 partite in tornei del circuito maggiore in cui il DR è stato tra lo 0.9 e lo 0.99, cioè l’avversario lo ha superato, almeno relativamente ai punti totali. Con quelle statistiche, si vince di solito circa un terzo delle volte. Kyrgios ha vinto 11 delle 15 partite. La sorte gli è amica quando vince di misura: di 13 partite con un DR tra 1.0 e 1.1 ne ha perse solo due. C’è qualcosa di efficace nel suo gioco.
I punti importanti sono importanti
Probabilmente sapete già di cosa si parla, anche senza aver sentito telecronisti e opinionisti dibattere di Kyrgios. La chiave di vittorie così ravvicinate sta nella trasformazione dei punti importanti, palle break, parità, tiebreak, etc. Non cambia perdere un paio di punti al servizio sul 40-0, perché altre situazioni hanno una leva decisamente più alta. E sono quelle in cui Kyrgios mette in mostra il suo tennis migliore.
Ho raggruppato i punti alla risposta vinti da Kyrgios in carriera sulla base del punteggio in ciascuna partita (non possiedo la sequenza punto per punto di tutte le sue partite del circuito maggiore, ma la maggior parte è inclusa, a sufficienza da costituire un campione statistico affidabile). Queste sono le cinque situazioni di punteggio in cui vince il maggior numero di punti alla risposta, in ordine di efficacia:
- 0-40
- 40-AD
- 15-30
- 30-40
- 40-40
E queste le cinque in ordine di inefficacia:
- 30-0
- 40-0
- 40-15
- 0-15
- 0-0
Detto altrimenti, di fronte a un’opportunità di break Kyrgios gioca divinamente. Nel campione di partite a disposizione, ha vinto il 31.5% dei punti alla risposta. Quando l’avversario si trova a servire sullo 0-40, vince il 40.5% dei punti. Sul 40-AD, la percentuale è del 41.9%. Dietro 30-0 alla risposta, vince solamente il 27.3% dei punti.
Lo fanno tutti (almeno in parte)
I lettori più acuti si saranno accorti che non ho tenuto conto di un aspetto fondamentale. In insiemi di decine di partite, punteggi che favoriscono il giocatore alla risposta ricorreranno più frequentemente contro giocatori dal sevizio debole. In semifinale contro John Isner, a Kyrgios non è capitato spesso di essere 0.40 o anche 40-AD, ma può aspettarsene di più contro giocatori come Albot ad esempio. Nelle ultime 52 settimane, la media del circuito maschile è stata di 37.3% punti vinti alla risposta, ma di 40.1% palle break vinte.
Lo fanno tutti, Kyrgios lo fa di più. La tabella mostra il rapporto tra i punti vinti alla risposta e la media dei punti vinti alla risposta per ciascun punteggio possibile nel game. La colonna NK mostra l’indice di Kyrgios, la colonna ATP mostra la media del circuito nel 2018.
Punteggio NK ATP
0-40 1.43 1.14
40-AD 1.33 1.09
15-30 1.27 1.05
30-40 1.26 1.06
40-40 1.16 1.02
15-40 1.13 1.06
15-15 1.11 0.99
15-0 1.11 0.98
30-15 1.09 1.00
Punteggio NK ATP
0-30 1.07 1.06
AD-40 1.06 1.02
40-30 1.05 1.00
30-30 1.03 1.01
0-0 1.02 0.99
0-15 1.01 1.05
40-15 0.95 0.92
40-0 0.91 0.87
30-0 0.87 0.91
La maggior parte dei giocatori si avvantaggia da situazioni di 0-40 e, in misura minore, sulle palle break, ma Kyrgios è di un altro pianeta. Il giocatore medio vince all’incirca il 10% in più di punti alla risposta quando ha una o più palle break, Kyrgios riesce a triplicare quel valore.
Leva
Ci siamo avvicinati parecchio alla spiegazione dei risultati anomali di Kyrgios e dell’incostanza durante la partita. Ma anche i vari punteggi nel game non forniscono un quadro completo. Di solito, il punto sulla parità quando si è 5-0 nei game è molto più importante di una palla break quando il giocatore alla risposta è già avanti di un set e di un break.
Per tenere conto di queste differenze, ci rivolgiamo alla statistica della leva (anche detta “volatilità” o “importanza”). L’idea sottostante: in funzione delle informazioni a disposizione dei due giocatori, possiamo calcolare la probabilità che uno vinca la partita sulla base della situazione del momento. Se vince il punto il giocatore al servizio, la probabilità si muove a suo favore, e viceversa nel caso vinca il giocatore alla risposta. La leva è la somma di quei due cambiamenti, cioè la quantità di probabilità di vittoria in palio associata qualsiasi punto.
Nell’analisi odierna, non ci sono numeri specifici, serve solo capire il concetto. Più alta la leva, maggiore l’importanza del punto. I giocatori potrebbero dissentire sui dettagli che un metodo puramente matematico restituisce, ma nella maggior parte dei casi i calcoli recepiscono l’intuizione su quali sono i punti che contano e sul loro valore assoluto.
Ho calcolato la leva per ogni punto della stagione ATP 2018 del circuito maggiore e raggruppato i punti in dieci categorie, dalla meno importante (1) alla più importante (10). L’immagine 1 mostra la media del circuito sui punti vinti alla risposta (PVR) per ciascuna categoria individuata.
IMMAGINE 1 – Leva media del circuito maggiore sui punti vinti alla risposta
Tendenze di fondo..
Se ignoriamo le categorie estreme, sembra esserci una tendenza di fondo. Dalla penultima categoria in termini d’importanza alla seconda, c’è un aumento dei punti alla risposta da circa il 36% al 37.5%. In parte se ne può ricercare il motivo in un fenomeno di cui ho già parlato: i giocatori alla risposta si trovano in circostanze cruciali (come ad esempio le palle break) più spesso contro giocatori dal servizio debole.
L’immagine 2 mostra lo stesso grafico con l’aggiunta di una seconda curva che rappresenta la PVR di Kyrgios nelle dieci categorie, dalla meno alla più importante. Per confronto, ho lasciato la linea che rappresenta la media del circuito maggiore.
IMMAGINE 2 – Leva di Kyrgios sui punti vinti alla risposta a confronto con la leva media del circuito maggiore
Ricordate l’aumento dal 36% al 37.5% di cui ho parlato un minuto fa? Per Kyrgios lo stesso cambiamento va dal 27% al 35.2%, cioè otto punti percentuali rispetto a 1.5%. Kyrgios dà l’impressione quindi di essere estremamente sensibile ai passaggi chiave e, quando la ricompensa è sufficientemente alta, si trasforma in un giocatore alla risposta credibile.
..ma effetto marginale
Alcuni di voi staranno probabilmente pensando: “ovvio, lo sapevo già”. Beh, in primo luogo non sopporto quando si dice così, perché quello che s’intende davvero è “sospettavo che fosse cosi” e in realtà non lo si sa per niente. Spesso altre cose della cui correttezza si ha ferma convinzione sono sbagliate.
In secondo luogo, voglio rimarcare quanto tutto questo sia inusuale. Sono anni che analizzo dati punti per punto, alla ricerca di dinamiche che si dispiegano all’interno della partita, relative a giocatori specifici o allo sport in generale. Sono tendenze esistenti: punti e game sono interamente indipendenti. Però, il loro effetto è solitamente marginale – un punto percentuale o due – e di difficile individuazione anche in due settimane cariche di tennis come negli Slam.
Kyrgios rompe gli schemi. Quando si tratta dell’incostanza dell’australiano, ipotesi adeguate a descrivere in lungo e in largo il tennis professionistico semplicemente falliscono (la sconfitta contro Philipp Kohlschreiber al secondo turno di Indian Wells per 6-4 6-4 ne è un ultimo esempio, n.d.t.). ◼︎