Pubblicato il 7 febbraio 2019 su TennisAbstract – Traduzione di Edoardo Salvati
// Nei momenti di maggiore pressione, ogni giocatore fa ricorso al servizio preferito, quello che ritiene dare più garanzie. Allo stesso tempo, l’avversario è in grado di identificare la ripetitività delle dinamiche al servizio, quindi nessun giocatore può essere troppo prevedibile al riguardo. Affidiamoci ai numeri per vedere le direzioni di scelta, l’efficacia realizzativa e le indicazioni dai risultati che ne derivano in termini di strategie al servizio nel circuito maschile.
Nello specifico, analizziamo le prime sul lato dei vantaggi, e la direzione del servizio sulle palle break. Ai nostri fini, concentriamoci su 43 giocatori, vale a dire quelli con almeno 20 partite dal 2010 a oggi inserite nel database del Match Charting Project. Per ciascuno, abbiamo almeno 85 palle break sul lato dei vantaggi, oltre a più di 800 punti sempre sul lato dei vantaggi che non sono palle break (ho escluso i punti del tiebreak, perché seppur molti sono ad alta pressione, la dinamica è meno facile da comprendere). Per la maggior parte dei giocatori i dati a disposizione sono ben più abbondanti, tra cui quasi 1000 palle break sul lato dei vantaggi sia per Novak Djokovic che per Rafael Nadal.
Prima domanda: qual è il servizio preferito sulle palle break?
In media, i 43 giocatori del campione hanno servito il 20% in più di prime esterne rispetto alle prime al centro (anche i servizi al corpo sono rilevanti, ma compongono poco meno del 10% del totale delle prime, e confrontare due opzioni è decisamente più semplice che confrontarne tre).
La differenza del 20% non è così ampia quanto sembri, visto che sui punti che non sono palle break sul lato dei vantaggi la decisione è per il servizio esterno circa il 10% più spesso. Pur rimanendo il servizio esterno la scelta classica, è solo poco più frequente che su altri punti sul lato dei vantaggi.
Le medie del circuito non danno una rappresentazione completa, guardiamo quindi le individualità. La tabella riepiloga i dieci giocatori che più scelgono una determinata direzione con la prima di servizio sul lato dei vantaggi quando si trovano a fronteggiare una palla break.
Giocatore PB Esterno/Centro
Kohlschreiber 2.58
Cuevas 2.46
Shapovalov 1.94
Nadal 1.87
Sock 1.84
Goffin 1.78
Kyrgios 1.69
Dolgopolov 1.66
Thiem 1.64
Carreno Busta 1.58
…
Simon 0.94
De Minaur 0.94
Monfils 0.90
F. Lopez 0.83
Berdych 0.83
Khachanov 0.82
Ferrer 0.81
Fognini 0.77
Schwartzman 0.69
Coric 0.67
Forse anche voi non siete stupiti dalla presenza di Nadal quasi in cima all’elenco. La combinazione di Nadal e Denis Shapovalov sembrerebbe informare che tutti i mancini seguono la stessa dinamica, anche se poi Feliciano Lopez demolisce l’ipotesi in quanto uno dei giocatori che più preferisce il servizio al centro sulle palle break. Gli altri due mancini del campione, Adrian Mannarino e Fernando Verdasco, hanno servito esternamente più della media, quindi forse è Lopez il “diverso” del gruppo. Senza molti dati su altri mancini attivi in questo periodo, è difficile poterlo dire con certezza.
Seconda domanda: Cosa succede sulle palle break sul lato dei vantaggi rispetto agli altri punti?
Abbiamo già visto che la preferenza è per l’utilizzo del servizio esterno circa il 10% più spesso del servizio centrale in situazioni di altri punti sul lato dei vantaggi. La differenza raddoppia sulle palle break. C’è una facile spiegazione a variazioni di entità modesta come queste: la maggior parte dei giocatori serve esterno un po’ meglio sul lato dei vantaggi e, quando la pressione aumenta, è più probabile che si affidi all’opzione più sicura.
Per alcuni però, non c’è nulla di modesto. Philipp Kohlschreiber ad esempio serve esterno in ogni occasione sulle palle break, più spesso di qualsiasi altro giocatore del campione. Eppure sugli altri punti sempre sul lato dei vantaggi, la sua selezione è quasi al 50%. È una differenza significativa in termini di tendenze tra palle break e altri punti. Non è l’unico. Borna Coric si comporta in modo simile (anche se meno estremo) nella direzione opposta, scegliendo quasi equamente nei servizi sul lato dei vantaggi in circostanze d’importanza relativa, per poi servire continuamente al centro di fronte alle palle break.
Cambio tattica
La tabella che segue mostra i giocatori che cambiano tattica in modo più deciso sulle palle break. Le prime due colonne identificano il rapporto tra servizi esterni (E) e centrali (C) sulle palle break e su altri punti sul lato dei vantaggi. La colonna più a destra mostra l’indice tra quei due valori. In cima all’elenco troviamo giocatori come Kohlschreiber, che, sotto pressione, serve esterno. In fondo all’elenco troviamo invece giocatori come Coric. Ho inserito i primi dieci per ogni direzione, oltre a tre dei Fantastici Quattro che non rientrano in nessuna delle due categorie. Djokovic ad esempio non lascia che la circostanza modifichi le sue scelte, almeno a questo proposito.
Giocatore PB E/C Altri E/C PB E/Altri
Kohlschreiber 2.58 1.04 2.49
Kyrgios 1.69 0.74 2.28
Del Potro 1.52 0.81 1.87
Sock 1.84 1.05 1.75
Cuevas 2.46 1.50 1.64
Anderson 1.18 0.74 1.59
Goffin 1.78 1.13 1.58
Isner 1.43 0.91 1.58
Dimitrov 1.41 0.94 1.49
Thiem 1.64 1.11 1.48
…
Murray 1.19 0.86 1.39
Nadal 1.87 1.51 1.24
Djokovic 1.20 1.16 1.03
…
Wawrinka 0.99 1.15 0.87
Bautista Agut 1.38 1.60 0.86
Fognini 0.77 0.91 0.85
Federer 1.08 1.35 0.80
Paire 1.36 1.73 0.78
Mannarino 1.45 1.86 0.78
Schwartzman 0.69 0.89 0.78
F. Lopez 0.83 1.09 0.76
Coric 0.67 0.97 0.69
Khachanov 0.82 1.25 0.66
Sempre nella zona alta dell’elenco troviamo alcuni dei giocatori che meglio servono nel circuito maggiore. In generale, molti preferiscono servire esterno sul lato di vantaggi per poi scegliere quella direzione con frequenza ancora superiore in situazioni di pressione. Con questa tattica si spiega perché alcuni ottengano (non sempre) rendimenti migliori sulle palle break e nei tiebreak. Nick Kyrgios ad esempio ha un servizio letale in tutte le direzioni, ma all’esterno sul lato dei vantaggi è ancora più forte. Complessivamente, vince il 78.8% delle prime di servizio esterne sul lato dei vantaggi, contro il 75.8% con le prime al centro. “Conservando” il servizio esterno per i momenti più critici, Kyrgios riesce a difendere più palle break di quanto la sua efficacia al servizio sul lato dei vantaggi suggerirebbe. La stessa teoria è valida per i tiebreak, nei quali i giocatori potrebbero usare il servizio preferito più spesso.
Terza domanda: queste tattiche potrebbero essere migliorate?
Parto sempre dall’assunto che i giocatori sanno quello che fanno. Se Kyrgios serve al centro la maggior parte delle volte e va esterno più spesso sulle palle break, probabilmente non è frutto del caso. C’è una regola del pollice immediata per verificare se chi serve ha scelto in modo ottimale, descritta qualche anno fa dal mio compagno di podcast Carl Bialik:
Ad esempio, di fronte a una palla break sul lato dei vantaggi, Kyrgios vince il 79.7% delle prime di servizio esterne e il 76.1% delle prime al centro. Secondo la logica di Bialik derivata dalla teoria dei giochi, Kyrgios dovrebbe andare esterno ancora più spesso. La percentuale di punti vinti scenderà leggermente per la maggiore prevedibilità, ma il risultato medio di tutti i servizi sulle palle break aumenterà, perché alcuni servizi al centro saranno sostituiti da servizi esterni più redditizi.
Divario tra percentuali di punti vinti
In media, per i 43 giocatori del campione c’è un divario del 4% sulle palle break tra la percentuale di punti vinti con il servizio esterno e con quello al centro. In parte è probabilmente dovuta a rumore statistico. Sono solo 94 i servizi di Alexandr Dolgopolov sulle palle break, quindi il suo divario del 15% non è così affidabile. Però divari di quel tipo compaiono anche per quei giocatori con molti più dati a disposizione.
La tabella che segue riepiloga i dieci giocatori del campione con più palle break fronteggiate. La terza colonna “PB E/C” mostra quanto abbiano preferito il servizio esterno sulle palle break. Le due colonne successive mostrano la percentuale di punti vinti con la prima sulle palle break nelle due direzioni principali. L’ultima colonna mostra, sempre in termini percentuali, la differenza tra le percentuali vincenti. Più il divario si riduce verso lo 0%, più si è trovata la strategia ottimale.
Giocatore PB PB E/C % PT E % PT C Divario
Djokovic 973 1.20 73.1% 72.9% 0.3%
Nadal 971 1.87 67.3% 76.7% 12.2%
Federer 865 1.08 77.1% 77.1% 0.0%
Murray 730 1.19 71.1% 72.2% 1.6%
A. Zverev 493 1.04 72.4% 76.6% 5.5%
Wawrinka 379 0.99 72.7% 71.9% 1.2%
Nishikori 366 1.18 59.5% 69.6% 14.5%
Ferrer 347 0.81 59.7% 63.7% 6.2%
Schwartzman 338 0.69 72.2% 67.8% 6.5%
Thiem 294 1.64 71.8% 73.9% 2.8%
Djokovic, Roger Federer, Andy Murray e Stanislas Wawrinka si avvicinano alla tattica più efficace, non è così per Nadal, il quale adora il servizio esterno sulle palle break pur ottenendo molta più fortuna con la prima al centro. Richiamo però sempre la premessa per cui i giocatori conoscono il loro mestiere, soprattuto se si parla di Nadal, le cui strategie di gioco hanno condotto a risultati di massimo rilievo.
Nadal fa storia a sé
L’oggetto di quest’analisi sono le prime di servizio. In generale, la frequenza con cui i giocatori mettono in campo la prima è circa la stessa a prescindere dalla direzione. Sul lato dei vantaggi, è più probabile che entri una prima al centro che una esterna. Nadal però fa storia a sé. Il suo servizio esterno non è particolarmente letale, ma è la fotografia dell’affidabilità. La prima esterna sul lato dei vantaggi è in campo il 77.8% delle volte, rispetto a un semplice 59.5% al centro. Il servizio al centro è efficace quando entra, ma non è ragione sufficiente per provarlo più spesso.
Nishikori e la teoria dei giochi
La stessa logica non può venire in soccorso di Kei Nishikori, che ha un divario ancora più marcato di quello di Nadal, salvando circa il 70% delle palle break con un servizio centrale ma solo il 60% con uno esterno. Quasi sicuramente non è dovuto alla fortuna: ipotizzando 180 servizi in ciascuna direzione e una media di punti vinti di circa il 65%, le possibilità che entrambi i numeri siano almeno di cinque punti percentuali sopra o sotto la media è di circa il 18%. La probabilità che siano entrambi così estremi è di circa il 3.5%, da cui una probabilità che siano estremi in direzioni opposte inferiore al 2%, cioè 1 su 50.
Come Nadal, Nishikori è uno dei pochi giocatori che serve molto più spesso in una direzione che nell’altra. Rispetto a Nadal però, la discrepanza tra le prime in campo è molto più pronunciata! Nelle 366 palle break delle partite a disposizione, Nishikori ha servito in campo una prima esterna per il 48.8% delle volte e una prima al centro per il 62.8% delle volte. Più prime in campo al centro quindi per lui e una maggiore probabilità di vincere il punto che ne consegue. Nishikori deve servire molte più prime al centro di fronte alle palle break. Così facendo infatti, la percentuale di punti vinti specifica per quella direzione diminuirà visto che gli avversari scopriranno quella tendenza più accentuata, ma è probabile che l’esito complessivo migliori.
Conclusioni
Anche al livello più semplice, i giocatori dovrebbero avere consapevolezza delle tendenze al servizio degli avversari, che sia tramite voci di corridoio, osservazione avanzata o dati come quelli del Match Charting Project.
All’aumentare della complessità di analisi, abbiamo visto il potenziale espressivo dei dati, capaci di evidenziare come alcuni giocatori stiano rinunciando a convertire palle break. La maggior parte dei giocatori di élite ha sviluppato una padronanza intuitiva della teoria degli giochi. A volte però, anche l’intuizione dei più forti può sbagliare. ◼︎