Pubblicato il 31 agosto 2018 su StatsOnTheT – Traduzione di Edoardo Salvati
// Dopo due turni giocati in condizioni di caldo estremo, dodici partite del tabellone maschile degli US Open 2018 sono terminate con un ritiro. Si tratta del numero più alto di sempre di ritiri nei primi turni dei tornei Slam? Che tipo di conseguenze subisce la progressione del tabellone con un alto numero di ritiri iniziali?
È stato il meteo a polarizzare la conversazione durante la prima settimana di gioco degli US Open 2018. Umidità alta e temperature anche oltre i 30 gradi hanno creato condizioni impossibili da sostenere. Le temperature sono state così intense da costringere gli organizzatori ad applicare, per la prima volta nella storia, la regola delle temperature estreme anche alle partite maschili.
Anche beneficiando del ristoro addizionale, molti giocatori non sono riusciti a portare a termine una partita al meglio dei 5 set nel caldo infernale di Flushing Meadows. Escludendo i ritiri pre-partita, in tutto si sono ritirati nove giocatori solo al primo turno, e altri tre al secondo turno.
Ci sono stati altri Slam con un numero di ritiri così elevato nei primi turni?
Le statistiche relative all’era Open mostrano che, prima degli US Open 2018, il più alto numero di ritiri al primo turno si è verificato agli US Open 2015, in cui in un’altra estate incandescente dieci tra giocatori e giocatrici si sono ritirati al primo turno. Immediatamente dopo troviamo gli Australian Open 2014, di cui ancora si ricorda il caldo, con otto ritiri al primo turno. I nove ritiri di quest’anno quindi si inseriscono al secondo posto di sempre.
IMMAGINE 1 – Numero di ritiri al primo turno di uno Slam nell’era Open
Alcuni aspetti colpiscono di questa speciale graduatoria:
- sei delle prime dieci posizioni arrivano dagli US Open;
- nove eventi su dieci sono edizioni degli anni 2000 (inserite pure la vostra considerazione preferita sul tema del cambiamento climatico).
Per avere un termine di paragone, si può considerare la media dei ritiri al primo turno negli Slam dal 1990, che è solo di tre ritiri. I nove ritiri degli US Open 2018 rappresentano dunque tre volte la media storica negli Slam.
IMMAGINE 2 – Numero di ritiri al primo turno rispetto alla media Slam nell’era Open
Alcuni commentatori suggeriscono che i giocatori più vulnerabili in queste circostanze sono quelli di bassa classifica, nell’assunto che chi non è favorito possa essere meno motivato a perseverare in condizioni del tutto avverse.
Esiste evidenza al riguardo?
Dal 1990, circa il 70% delle partite di primo turno regolarmente completate è stato vinto dal giocatore con più alta classifica. Nei ritiri invece, la frequenza è solo del 53%, a indicazione di quasi completo equilibrio, a prescindere dalla classifica. È un risultato in contrasto con la teoria della non volontà da parte dello sfavorito di continuare a giocare.
IMMAGINE 3 – Percentuale di vittorie dei giocatori con classifica più alta
Agli US Open 2018, la frequenza (67%) di ritiri di giocatori con classifica inferiore ha rispecchiato la frequenza complessiva di sconfitte dei giocatori di bassa classifica al primo turno degli Slam, anche se con un campione di soli nove ritiri non possiamo davvero sostenere che ci sia diversità rispetto all’andamento storico. Si può dire però che con due o tre giocatori di classifica più alta che hanno beneficiato di un passaggio diretto al secondo turno, il tabellone maschile non si è rimescolato quanto avrebbe potuto. ◼︎