Pubblicato il 3 luglio 2018 su HiddenGameOfTennis – Traduzione di Edoardo Salvati
// È passato poco più di un anno da quando Pablo Carreno Busta è entrato nei primi 20 della classifica e, forse più di qualsiasi altro sul circuito, continua a manifestare i sintomi di una profonda avversione per l’erba. Con l’eliminazione al primo turno di Wimbledon 2018, il suo record su questa superficie è salito a 0 vittorie e 6 sconfitte.
Si è parlato molto di Paolo Lorenzi come metro di paragone, ma è tutta un’altra storia. È vero che nello stesso arco temporale di attività di Carreno Busta sull’erba, Lorenzi ha vinto una partita e ne ha perse undici. Sono convinto però che non sia la stessa cosa.
Le aspettative su Lorenzi, la cui classifica oscilla per la maggior parte delle volte tra il numero 50 e il numero 80 del mondo, dovrebbero essere più moderate rispetto a quelle di un giocatore dei primi 20. Lorenzi ha giocato la prima partita in un tabellone principale nel 2009. Non è arrivato ad alti livelli se non quando aveva già 28 anni e, da quel momento, ha vinto un torneo e ha raggiunto tre finali.
Carreno Busta ha giocato per la prima volta nel tabellone principale di un torneo nel 2011, all’età di 19 anni, vincendo poi tre tornei e perdendo tre finali. Carreno Busta era una promessa, non si può dire lo stesso di Lorenzi.
Uno specialista della terra battuta?
Un spiegazione diffusa dell’inettitudine sull’erba di Carreno Busta è che in realtà è uno specialista della terra (una giusta caratterizzazione per Lorenzi). Ma lo è davvero? Credo che arrivi principalmente dal fatto che è spagnolo, ma vediamo più in dettaglio se la teoria è fondata.
Dall’ingresso nei primi 100 nell’autunno del 2013, Carreno Busta ha un record di 68-56 sulla terra (54.8%). Nello stesso periodo, il suo record sul cemento è di 58-56 (50.8%). Quattro delle sei finali sul circuito maggiore le ha giocate sulla terra, ma due delle tre vittorie sono arrivate sul cemento.
Prendiamo le valutazioni Elo specifiche per superficie fornite da TennisAbstract. Carreno Busta ha 1779.7 sulla terra, 1743.7 sul cemento e – copritevi gli occhi – 1376.2 sull’erba. Sulla base delle valutazioni Elo, dovrebbe vincere contro giocatori con valutazione Elo di 1500 circa il 3% più spesso sulla terra che sul cemento, aspetto coerente con vittorie e sconfitte effettivamente conseguite su entrambe le superfici.
Dunque sì, è più forte sulla terra, ma non è così tanto più forte, almeno non da attendersi dei risultati decisamente negativi sull’erba. È possibile che abbia una tipologia di gioco da terra che si adatta bene anche sul cemento ma non sull’erba? Non si può più dire che i giocatori da fondo abbiano un gioco specifico per la terra, perché quasi tutti – tranne Ivo Karlovic, Mischa Zverev e John Isner – rimangono più spesso a fondo campo.
Definiamo il gioco da terra battuta quello che si basa meno sul servizio e più sulla risposta, non particolarmente efficace a rete e con una preferenza per la costruzione del punto (ad esempio con scambi lunghi).
Carreno Busta rientra in questa descrizione? Lasciatevi condurre da qualche numero alla Rino Tommasi per dimostrare se Carreno Busta può essere considerato uno specialista della terra.
Nelle ultime 52 settimane è 62esimo per game al servizio vinti sul cemento. Nel 2017 è stato 58esimo e nel 2016 38esimo. Naturalmente, questo presuppone anche come gioca Carreno Busta dopo il servizio, quindi non dovremmo giudicarlo solo sul cemento. Nello stesso periodo, sulla terra è stato rispettivamente 73simo, 50esimo e 53esimo.
Anche utilizzando una statistica diversa, cioè i punti vinti sulla prima di servizio, la conclusione è la medesima. Rispetto agli altri giocatori, il servizio non è un suo punto di forza. Al contrario, nelle ultime 52 settimane Carreno Busta è 21esimo nei game vinti alla risposta sul cemento e 24esimo sulla terra (15esimo complessivamente).
Il gioco a rete non è un punto debole
Cosa si può dire del gioco a rete? I risultati promuovono Carreno Busta, il suo gioco a rete non è un punto debole. Ha infatti vinto tre tornei in doppio e raggiunto altre cinque finali, sempre con un compagno diverso. Anche fosse stato il più debole (come in alcuni casi si è verificato, mentre in altri era lui il più forte), non è in grado di arrivare a otto finali, tra cui uno Slam e un Master 1000, nei sette anni di presenza regolare sul circuito maggiore senza possedere un eccellente gioco di volo.
Nel Match Charting Project ci sono 26 partite di singolare giocate da Carreno Busta, 22 delle quali hanno dati aggregati che indicano una discesa a rete di circa solo la metà delle volte della media degli altri giocatori di cui si hanno partite punto per punto. Inoltre, ottiene meno vincenti a rete della media del campione considerato. Delle 22 partite, dodici sono sul cemento e dieci sulla terra. A rete, Carreno Busta vince il 71% dei punti contro una media del 68%. In sintesi, i numeri evidenziano che è un buon giocatore di rete, ma che in singolare tende a rimanere più spesso a fondo campo.
Probabilmente Carreno Busta preferisce gli scambi lunghi. Sempre sulla base dei dati del Match Charting Project, è meno probabile che abbia scambi inferiori ai sei colpi e appena poco più probabile che abbia scambi di almeno dieci colpi rispetto alla media degli altri giocatori. Tuttavia, le percentuali di vittoria in scambi con lunghezza diversa sono in linea con la media degli altri giocatori più o meno in tutti gli intervalli, tranne che negli scambi da 4-6 colpi quando Carreno Busta è al servizio (una curiosa anomalia).
Conclusioni
Complessivamente, non credo ci siano prove sufficienti per etichettare Carreno Busta uno specialista della terra. Penso però che in singolare abbia una mentalità da gioco sulla terra, che potrebbe rappresentare un limite quando si presentano i tornei sull’erba.
È ragionevole chiedersi come mai non faccia leva sull’esperienza da doppista per sviluppare una strategia sull’erba di maggiore successo. Anche se non riesce ad andare a rete seguendo il servizio, probabilmente è in grado di farlo attaccando con colpi da fondo carichi di effetto, con i quali è superiore alla media dei giocatori del campione del Match Charting Project da entrambi i lati del campo.
E comunque, se possiede un gioco da terra, perché la transizione vittoriosa sul cemento e non sull’erba? Forse è solo una questione di basso rimbalzo della pallina sull’erba. Quando Carreno Busta utilizza i colpi tagliati è considerevolmente meno efficace della media dei giocatori del campione. Si può dire che di fatto non possieda un gioco di taglio degno di nota: di fronte un basso rimbalzo che non riesce ad anticipare, non ha valide risposte.
Nota a margine: è interessante notare come Radu Albot, che ha battuto Carreno Busta a Wimbledon 2018, ha ora un record sull’erba di cinque vittorie e tre sconfitte. Albot gioca più tornei sul cemento che sulla terra, ma vince solo il 31% delle partite su quella superficie. Quindi, nonostante il campione ridotto di partite, è riuscito ad adattare il suo gioco anche alle idiosincrasie dell’erba. ◼︎