Pubblicato il 25 aprile 2018 su StatsOnTheT – Traduzione di Edoardo Salvati
// Nel suo primo torneo sulla terra battuta del 2018, Rafael Nadal ha creato le condizioni per una delle stagioni più efficienti su questa superficie.
Dopo più di dieci settimane lontano dal ritmo serrato del calendario, vincendo per l’undicesima volta il Monte Carlo Masters Nadal è certamente rientrato con il botto.
I risultati ottenuti nelle cinque partite a Monte Carlo hanno demolito qualsiasi perplessità si fosse nutrita nei confronti dello stato di forma di Nadal all’avvio del torneo. Non ha mai perso un set, nemmeno contro Dominic Thiem, l’unico ad averlo battuto sulla terra rossa nel 2017.
Dal trionfo al Roland Garros 2017, Nadal è ora in striscia vincente di 31 set sulla terra (37 se si considerano anche le due vittorie in Coppa Davis del 2018). È di per sé una statistica impressionante, ma se analizza il suo predominio nel vincere singoli game, la questione si fa ancora più interessante.
Sulla terra, nei tornei al meglio dei tre set Nadal ha storicamente giocato una media di 9 game per set. Nell’unico giocato sinora, ha abbassato quel valore a 8 game per set, mostrando un livello di efficienza nella partita e nel singolo set mai visto prima.
IMMAGINE 1 – Andamento nei game giocati per set da Nadal nelle partite al meglio dei tre set sulla terra battuta
In termini di minuti effettivi, Nadal è in linea con il ritmo per game mostrato lo scorso anno, impiegando poco più di cinque minuti a completarne uno.
Al minimo storico nel tempo trascorso in campo
Sebbene non sia la sua velocità più alta (raggiunta invece nel 2013 con una media di 4.7 minuti a game), con meno set e game giocati si posiziona sul suo minimo storico per tempo trascorso in campo. A Nadal servono infatti in media 84 minuti a partita, la quantità inferiore dal 2005 (primo anno in cui è entrato nel tabellone principale del Roland Garros).
IMMAGINE 2 – Andamento nei minuti giocati da Nadal nelle partite al meglio dei tre set sulla terra battuta
Questi segnali di nuova efficienza per Nadal sono rilevanti non solo perché è notoriamente uno dei giocatori più lenti sul circuito, ma soprattutto per i possibili benefici in termini di longevità.
Per tre anni consecutivi, infortuni di varia natura hanno tenuto a lungo Nadal lontano dal circuito. Raggiunta quest’anzianità di carriera, la capacità di rimanere competitivo dipende fondamentalmente da quanto è in grado di ridurre il tempo trascorso in campo. E se modificare il gioco da fondo non è contemplato (come indica il numero di minuti per game), può riuscirci solo perdendo meno game possibili.
Per il momento sembra che abbia raggiunto lo scopo, ma quanto potrà andare avanti dipende dai motivi alla base del suo attuale predominio. Ha cambiato in qualche modo strategia di gioco per annientare gli avversari con ancora più ferocia del passato? O, più semplicemente, gli avversari sono meno forti?
Cercare una risposta a queste domande e osservare come l’efficienza di Nadal evolverà nelle settimane a venire potrebbero rendere la stagione 2018 sulla terra davvero intrigante. ◼︎