Pubblicato il 5 settembre 2015 su StatsOnTheT – Traduzione di Edoardo Salvati
// L’età media dei giocatori che hanno raggiunto gli ottavi di finale agli US Open 2015 (vinti poi da Novak Djokovic, 28 anni, in finale contro Roger Federer, n.d.t.) è stata di 29.3 anni: cinque di quei sedici – Feliciano Lopez (34.0), Jo-Wilfried Tsonga (30.4), Stanislas Wawrinka (30.4), John Isner (30.4) e Federer (34.1) – avevano superato i trent’anni.
Il predominio dei veterani
Come mostra l’immagine 1 (nella versione originale, è possibile visualizzare i singoli valori puntando il mouse sul grafico, n.d.t.), il predominio dei giocatori considerati veterani è cresciuto stabilmente dalla metà degli anni ’80. Nel trentennio dal 1984 al 2014, l’età media dei giocatori che hanno raggiunto il terzo turno di uno Slam è aumentata di tre anni, passando da 23.7 a 26.7.
IMMAGINE 1 – Andamento in termini di età dei giocatori che avanzano al terzo turno di uno Slam nel periodo dal 1984 al 2015
Nella finale degli US Open 2005 Federer, a quell’epoca ventiquattrenne, sconfisse Andre Agassi, 35 anni, in 4 set. In un’intervista con la televisione americana ESPN durante gli US Open 2015, ripensando a quella finale Federer ha ricordato di essersi prefisso l’obiettivo di arrivare a giocare allo stesso livello di Agassi una volta raggiunta la metà del suo quarto decennio.
Federer ha poi ampiamente superato quel traguardo ma, sul momento, sarebbe risultato piuttosto ambizioso. Negli anni di attività di Agassi, trovare veterani in grado di ambire alla vittoria di uno Slam era un evento raro, come mostra l’immagine 2. Prima del 2000, raggiungevano il secondo turno di uno Slam meno di dieci giocatori di almeno trent’anni. Durante gli anni ’00, quel numero si era avvicinato a venti superando, negli ultimi quattro anni, i venticinque a stagione.
IMMAGINE 2 – Miglior risultato ottenuto da giocatori di almeno trent’anni in uno Slam nel periodo dal 1984 al 2014
L’invecchiamento nel circuito è legato alla trasformazione nel modo di giocare
Con il predominio del tennis da parte dei veterani, è diventato sempre più difficile per i giovanissimi farsi strada verso la conquista di uno Slam. A partire dalla metà degli anni ’90, nella maggior parte delle stagioni ne sono approdati al secondo turno meno di cinque, come mostra l’immagine 3.
Le dinamiche d’invecchiamento del circuito maschile si allineano quasi perfettamente a quanto riscontrato per le donne, con l’età media di giocatori (e giocatrici) che raggiungono le fasi finali di uno Slam cresciuta di tre anni nell’ultimo trentennio.
Il generalizzato invecchiamento nel tennis suggerisce che i cambiamenti verificatisi siano stati dettati da una trasformazione fondamentale nel modo di giocare – vale a dire il declino della tattica servizio e volée a favore della diffusione di un tennis maratona – trasformazione che è iniziata verso la fine degli anni ’90 ed è concisa con l’ascesa dei giocatori veterani.
IMMAGINE 3 – Miglior risultato ottenuto da giocatori non ancora ventenni in uno Slam nel periodo dal 1984 al 2014
Con l’introduzione di nuove tattiche come la risposta iper-aggressiva muovendosi rapidamente all’interno del campo sulla seconda di servizio e la generale volontà di velocizzare gli scambi con maggiori discese a rete, Federer ha cercato di reintrodurre schemi di gioco che richiamano l’era del servizio e volée, ma non ci sono ancora segnali diffusi che questa possa essere una tendenza del tennis prossimo venturo. ◼︎