Pubblicato il 20 maggio 2017 su StatsOnTheT – Traduzione di Edoardo Salvati
// Nella sua prima partita agli Internazionali d’Italia, la numero 1 della classifica WTA Angelique Kerber è stata sconfitta in due set da Annett Kontaveit, la numero 68. Nonostante sia la prima giocatrice al mondo, per gran parte della stagione Kerber ha dato l’impressione di fare fatica, e le sconfitte nei primi turni sono diventate per lei la norma.
Nessuna testa di serie numero 1 tra le vincitrici
La sconfitta di Kerber lascia aperto un record negativo per la stagione 2017: nessuno degli undici tornei di categoria Premier o Slam ha avuto una vincitrice tra le teste di serie numero 1. La sconfitta di Kerber agli Internazionali d’Italia (torneo poi vinto da Elina Svitolina, n.d.t.) allunga la serie a dodici tornei, come mostrato nell’immagine 1 (nella versione originale, è possibile visualizzare i singoli valori puntando il mouse sul grafico, n.d.t.).
Non solo, ma le teste di serie numero 1 rischiano di segnare un altro record sorprendentemente negativo nei tornei di maggior livello. Dal 2009 infatti, alla boa di metà stagione le teste di serie numero 1 hanno vinto almeno il 15% dei tornei Premier o Slam. Il 2016 è stato il primo anno in cui un solo torneo è stato vinto da una testa di serie numero 1 a conclusione del Roland Garros. Se fra poche settimane il Roland Garros verrà vinto da una testa di serie inferiore, nessun titolo sarà stato vinto da una testa di serie numero 1 a metà stagione 2017.
IMMAGINE 1 – Evoluzione della percentuale di vittorie di tornei nel circuito femminile per i primi cinque mesi della stagione
I risultati deludenti non riguardano solo le teste di serie numero 1, ma coinvolgono anche le altre giocatrici di vertice. Come mostrato nell’immagine 2, delle vincitrici dei tornei più importanti del 2017, solo quattro arrivano da una delle prime 5 teste di serie del tabellone, mentre tre sono i tornei vinti da giocatrici classificate fuori dalle prime 30.
Cosa sta succedendo quindi? Con chi dobbiamo prendercela?
Certamente non con le giocatrici, che invece continuano a proporre tennis di alta qualità e storie che catturano l’interesse degli appassionati. Si consideri ad esempio la rinascita di Venus Williams, l’affidabile solidità di Johanna Konta, o la recente vittoria di Eugene Bouchard su Maria Sharapova. Anche in assenza di alcuni dei nomi di maggior richiamo (Serena Williams, Victoria Azarenka, Petra Kvitova e Sharapova stessa) per tutta o parte della stagione, il circuito femminile sta avendo grande successo.
IMMAGINE 2 – Vincitrici e finaliste dei tornei maggiori per la stagione 2017
Visti però i risultati a sorpresa, ci saranno sicuramente commentatori propensi a sostenere che le giocatrici non stiano dando merito alla loro classifica. Personalmente ritengo che sia il contrario, cioè che la classifica non stia dando merito alle giocatrici.
Una delle ragioni più importanti della presenza di una classifica sanzionata dalla WTA è il suo utilizzo per l’assegnazione delle teste di serie. La maggior parte dei tornei utilizzano la classifica ufficiale non solo per stabilire quali giocatrici abbiano il diritto a partecipare, ma per creare un tabellone che dia alle migliori la probabilità maggiore di raggiungere i turni conclusivi. Di fatto, gli organizzatori del torneo elaborano pronostici su ogni testa di serie, considerando la numero 1 come la favorita al titolo, la numero 2 come la finalista e così via.
La correlazione tra classifica e attese di risultato
Questo vuol dire che, grosso modo, esiste una correlazione tra la classifica di una giocatrice e le attese per i suoi risultati nei tornei a cui partecipa. I due guru dell’analisi statistica riferita al tennis, Klaassen e Magnus, hanno individuato una semplice formula per convertire la posizione in classifica di una giocatrice in turni attesi che raggiungerà in un torneo. La formula è questa:
Turno Atteso = Turno Massimo – log2 (Classifica)
Ad esempio, se una giocatrice partecipa a uno Slam, il Turno Massimo nella formula equivale a otto (numero totale di turni + 1), e il Turno Atteso per la testa di serie numero 1 è otto (vincitrice del torneo), per la testa di serie numero 2 è sette (finalista), per le teste di serie numero 3 e 4 è sei (sconfitta in semifinale), etc.
Risultati disastrosi
Se la classifica funziona bene e le giocatrici più forti sono nelle posizioni di vertice del tabellone, dovremmo assistere a una buona corrispondenza tra i turni attesi e quelli effettivamente raggiunti. Sulla base di questo parametro, nel 2017 la classifica ufficiale della WTA ha ottenuto risultati disastrosi.
L’immagine 3 mette a confronto i turni effettivi e quelli attesi per le vincitrici e le finaliste agli undici tornei Premier e agli Australian Open del 2017. L’asse delle coordinate mostra il numero di turni in più che una giocatrice ha raggiunto rispetto a quelli previsti dalla sua classifica. Se la differenza è negativa, significa che ha giocato al di sotto delle possibilità. Si nota come per larga parte del 2017, le vincitrici e le finaliste dei tornei più importanti hanno giocato meglio rispetto alle attese legate alla loro classifica di quattro o cinque turni!
IMMAGINE 3 – Corrispondenza tra classifica WTA e risultati per le vincitrici e le finaliste dei tornei maggiori per il 2017
La stessa analisi per il 2016 evidenzia come il 2017 sia stato peggiore, ma non di molto. Nel 2016 infatti, la differenza era di circa tre o quattro turni, che rappresentano comunque una sottostima estremamente rilevante della prestazione di una giocatrice.
Necessità di un sistema di classifica migliore
Per avere un’idea della situazione effettiva della classifica rispetto a quella che potrebbe in realtà essere, consideriamo come sarebbero i risultati di un sistema di classifica perfetto. L’immagine 4 mostra che, in presenza di un sistema in grado di valutare correttamente la migliore e la seconda migliore giocatrice di un torneo, tutte le differenze precedenti tra turno effettivamente raggiunto e atteso si distribuirebbero lungo la linea 0, di fatto annullandosi.
IMMAGINE 4 – Distribuzione dei turni con un sistema di classifica in grado di prevedere perfettamente i risultati delle giocatrici
Attendersi un sistema di classifica perfetto è forse irragionevole, senza dubbio però giocatrici e appassionati del circuito femminile meritano un sistema di classifica migliore.
Come ci si può arrivare?
Come primo passaggio, il circuito deve porre maggiore enfasi sulle prestazioni del sistema di classifica e essere propenso ad apportare modifiche. Se si è concordi nel ritenere che ci sia bisogno di un nuovo sistema e che la qualità dei risultati dallo stesso generati abbiano priorità assoluta, il metro di valutazione di sistemi alternativi diventa la loro capacità di assegnare le giuste teste di serie nei tornei. Questo significa che si sta cercando un sistema di classifica che possieda un potere predittivo superiore.
In uno dei prossimi articoli, cercherò di individuare quali sistemi siano in grado di soddisfare questa condizione. ◼︎