Pubblicato il 24 dicembre 2016 su StatsOnTheT – Traduzione di Edoardo Salvati
// Il nono articolo delle Australian Open Series.
Durante la telecronaca di un partita di tennis è possibile vedere, occasionalmente, indicazioni sulla distanza percorsa dai giocatori. Raramente però vengono fornite statistiche aggregate per torneo o per stagione, numeri che invece sarebbero utili per capire quali valori rappresentino la norma e quali l’eccezione per il massimo livello espressivo di tennis.
Con l’aiuto dei dati raccolti e analizzati dal Game Insight Group di Tennis Australia, la Federazione australiana, siamo in grado di elaborare con maggiore precisione lo sforzo fisico richiesto dal tennis professionistico.
In questo articolo si analizza la distanza percorsa nelle partite di singolare maschile delle ultime tre edizioni degli Australian Open, dal 2014 al 2016.
Qual è la distanza tipica percorsa da un giocatore durante una partita?
L’immagine 1 mostra la distanza complessivamente percorsa nelle più recenti partite degli Australian Open. Ogni punto rappresenta la distanza percorsa da uno specifico giocatore in una specifica partita (nella versione originale è possibile visualizzare i singoli valori puntando il mouse sul grafico, n.d.t.).
Per il tennis maschile, nella maggior parte delle partite un giocatore può attendersi di percorrere tra 1 e 2 miglia, quindi tra 1.6 e 3.2 km. Però, nelle partite al meglio dei 5 set, è possibile che un giocatore arrivi a percorrere fino a 3 miglia, quasi 5 km.
È interessante notare come Gilles Simon, il cui tennis è caratterizzato da movimenti fluidi e leggeri, negli ultimi anni sia l’unico giocatore, tra quelli nel grafico, ad avere due partite sopra le 3 miglia: una lunga partita di 4 set persa contro David Ferrer nel 2015 (con il punteggio di 2-6 5-7 7-5 6-7, n.d.t.) e un’epica partita di 5 set con cui ha rischiato di eliminare Novak Djokovic nel 2016 (terminata con il punteggio di 3-6 7-6 4-6 6-4 3-6, n.d.t.).
Per l’intero periodo di riferimento, le caratteristiche della distanza percorsa e la sua correlazione con i punti giocati sono rimaste piuttosto stabili.
Nel 2014 si sono però verificate delle anomalie, con un gruppo di punti che rappresentano le minori distanze percorse tra tutti i dati disponibili. Molte di queste partite sono state primi e secondi turni in cui i giocatori hanno probabilmente subito le temperature estreme della prima settimana degli Australian Open 2014. In quell’anno, ad esempio, ci sono stati più ritiri del solito, tra cui quello di Bernard Tomic nella partita contro Rafael Nadal e quelli di Andrey Golubev contro Stanislas Wawrinka, due delle partite ai margini nel grafico dell’immagine 1.
IMMAGINE 1 – Distanza percorsa in una partita per il tennis maschile, Australian Open 2014-16
La lunga percorrenza come stile di gioco
In una partita dal punteggio ravvicinato, qualsiasi giocatore può trovarsi a dover percorrere lunghe distanze. Quali sono invece i giocatori che hanno fatto della lunga percorrenza il loro stile di gioco?
Per una risposta, guardiamo alla distanza media percorsa in un punto, come mostrato nell’immagine 2. In cima all’elenco figurano diversi giocatori noti per guadagnarsi i punti con il sudore, tra cui Andy Murray, Ferrer e il maratoneta Simon.
In media, questi giocatori percorrono 38 o più piedi, cioè 11.6 metri, a punto. Djokovic e Nadal sono appena sotto con una distanza media per punto rispettivamente di 35 piedi, o 10.7 metri, e 34 piedi, o 10.4 metri.
Nella parte bassa della classifica ci sono alcuni dei giocatori dal grande servizio. Nick Kyrgios e Milos Raonic preferiscono tenere i punti brevi e limitare al minimo gli spostamenti. In un tipico punto, entrambi percorrono 25 piedi, o 7.62 metri. Samuel Groth e John Isner portano questo stile di gioco su valori estremi, percorrendo in media poco sopra i 20 piedi a punto, 6 metri.
IMMAGINE 2 – Distanza percorsa per punto per il tennis maschile, Australian Open 2014-16
Per lo stesso giocatore, ho inserito le differenze massime percorse in un punto in modo da mostrare la grande estensione dell’intervallo tra valori di normale percorrenza e il limite più alto di quanto ci si potrebbe attendere da un determinato giocatore. Anche per i giocatori come Isner dover percorrere 250 o più piedi in un punto, 76 o più metri, non sarebbe impossibile.
Quindi, anche i giocatori con uno stile che minimizza gli spostamenti sono in grado di ricorrere alla propria resistenza per quel raro punto di lunghezza epica che potrebbero giocare in una partita.
Il prossimo articolo analizza le distanze percorse nel tennis femminile, alla ricerca delle giocatrici con stili simili a quelli di Simon e Isner. ◼︎