Pubblicato il 15 settembre 2015 su TennisAbstract – Traduzione di Edoardo Salvati
// Un’opinione diffusa tra giocatori, allenatori e commentatori tv è quella per cui il primo punto di ogni game riveste particolare importanza perché, viene spesso sottolineato, determina poi l’andamento dell’intero game.
Vincere il primo punto è sicuramente meglio che perderlo, ma non è questo di cui sto parlando, perché altrimenti è meglio vincere tutti i punti invece che perderli, non solo il primo.
Se vincere il primo punto del game è più importante che vincere gli altri, questo dovrebbe dare un vantaggio al giocatore che va oltre il semplice fatto di trovarsi sul 15-0 invece che sullo 0-15.
Quella tra il 15-0 e lo 0-15, al di là di quale sia l’effetto positivo che può generare, è una differenza sostanziale. Usando un modello teorico che considera ciascun punto indipendentemente, un giocatore che vince tipicamente il 60% dei punti al servizio terrà il servizio circa il 74% delle volte.
Questo vuol dire che sul punteggio di 0-0 il giocatore al servizio ha il 74% di probabilità di vincere il game. Sul 15-0, la probabilità sale all’84%. Sullo 0-15 la probabilità è solo del 58%.
Affermare quindi che il primo punto del game è particolarmente importante significa dire che il divario tra vincere e perdere il primo punto è maggiore di quanto queste percentuali indichino.
Più di 20 mila recenti partite ATP e WTA, in cui sono stati giocati quasi mezzo milione di game, mostrano però che il primo punto non ha più importanza di quella che gli viene attribuita.
Se si escludono, forse, alcuni giocatori e qualche specifico momento di gioco durante la partita, il primo punto non determina un impulso addizionale per nessuno dei due giocatori.
L’assunzione di base
La prima evidenza è anche forse quella più sorprendente: il giocatore al servizio riceve un vantaggio se perde il primo punto del game, mentre se lo vince non ne riceve alcuno. Questo accade ugualmente per le partite ATP e per quelle WTA. Se il giocatore/giocatrice al servizio perde il primo punto, è circa l’1% più probabile che vinca poi il game rispetto al caso in cui i punti fossero davvero indipendenti l’uno con l’altro.
Ovviamente, questo non è un invito per il giocatore al servizio a perdere il primo punto di ogni game! Per chi vince mediamente il 60% dei punti al servizio, vincere il primo punto comunque aumenta le probabilità di tenere il servizio all’84%. Ma invece del 58% di probabilità di vincere il game dallo 0-15 come previsto dal modello teorico, nella realtà si tratta di una percentuale tra il 58.5 e il 59%.
Un effetto di questo tipo non lo si nota certamente guardando partite di tennis in tv e probabilmente non ha nemmeno conseguenze pratiche. Ma su campioni molto ampi di recenti partite professionistiche, è dimostrato che il primo punto del game non conferisce al giocatore che lo conquista alcun beneficio aggiuntivo.
Circostanze in cui vincere il primo punto del game conta davvero
Di fondo, il primo punto ha validità solo in termini di effetto immediato sul punteggio. Ci sono però determinate circostante in cui vincere il primo punto sembra poter dare al giocatore al servizio un vantaggio extra, o nelle quali perderlo non rappresenta lo svantaggio che dovrebbe rappresentare.
Quest’ultima situazione è la più evidente delle due. Sia nel tennis maschile che in quello femminile, chi è al servizio ha una prestazione migliore di quanto indicato dal modello teorico quando è indietro di due break, su punteggi come 0-4, 0-5 e 1-5.
Invece, chi serve in svantaggio di un solo break, fa meglio del modello in misura molto minore, per quanto sempre concreta. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che il giocatore/giocatrice riconosce che quel tipo di game sono assolutamente da vincere (must win games) o, in situazioni di doppio break, a un impegno minore da parte di chi è alla risposta.
A prescindere dal motivo, con un doppio break di svantaggio, le conseguenze dello 0-15 sono molto inferiori rispetto a quanto previsto dal modello. Il giocatore che vince mediamente il 60% dei punti al servizio, invece di trovarsi di fronte a un bivio tra l’84% di probabilità di tenere il game dal 15-0 o il 58% sullo 0-15, può aspettarsi il 91% di probabilità di tenere il game dal 15-0 o il 71% di probabilità dallo 0-15.
Non ci sono altri effetti se non il vantaggio del punteggio
La situazione si capovolge servendo in vantaggio di un break, ma con effetti minori. Su punteggi come 6-5 e 3-2, il modello ha una buona capacità predittiva della probabilità di tenere il game dal 15-0, ma chi è al servizio ha prestazioni inferiori al modello dallo 0-15.
La differenza è però solo di pochi punti percentuali e può essere dovuta a una maggiore aggressività o concentrazione dal giocatore in risposta, o al fatto che chi è al servizio percepisce la tensione di un punteggio importante.
Tuttavia, nella maggior parte delle situazioni di punteggio l’effetto del primo punto del game non è diverso da quanto visto in aggregato, con il primo punto che non genera effetti se non quelli in termini di vantaggio immediato sul punteggio.
Quanto il giocatore al servizio è condizionato dal primo punto del game
Ci sono alcuni giocatori che sembrano avere una marcia in più dopo la conquista del primo punto. Si raggruppano in due categorie: i giocatori che confermano l’opinione diffusa di riuscire a giocare molto meglio (rispetto alle previsioni del modello) dal 15-0 invece che dallo 0-15, e quelli che sono all’estremo opposto, in grado cioè di ridurre la differenza tra i probabili esiti associati al trovarsi sul 15-0 piuttosto che sullo 0-15.
Tra i 38 giocatori ATP di cui possiedo dati per più di 2000 game di servizio, quello della prima categoria che riceve maggiori benefici dal primo punto è Richard Gasquet. Dal 15-0, supera il modello di circa l’1%, ma dallo 0-15 gioca peggio del 5%. È l’unico giocatore del lotto per cui la differenza tra i due eventi è maggiore del 5%.
Dall’altro lato dell’intervallo si trova Santiago Giraldo, che dal 15-0 ha una prestazione peggiore del modello del 2%, ma dallo 0-15 lo supera del 7%.
Le cose diventano interessanti per il resto della categoria di Giraldo. Gli altri quattro giocatori con una differenza uguale o superiore al 4% sono Feliciano Lopez, John Isner, Juan Martin Del Potro e Rafael Nadal. Non sorprende trovare due giocatori mancini, visto che tipicamente vincono più punti dal lato di campo dei vantaggi. È così anche per gli altri mancini del campione considerato, anche se con differenze minori.
La presenza di giocatori dal servizio bomba alla fine di questo elenco si spiega meno facilmente. Forse perché riescono agevolmente a tenere il servizio ogni volta che servono, possono delle volte perdere la concentrazione nel primo punto del game e ritrovarla dopo essere andati sullo 0-15.
Identica distribuzione tra le donne
Tra le giocatrici WTA, la distribuzione è identica. L’effetto più estremo è sul servizio di Sorana Cirstea che, come Giraldo, è molto più efficace (rispetto al modello) se è sullo 0-15 anziché sul 15-0. Le altre giocatrici con una differenza maggiore del 5% sono Flavia Pennetta, Ekaterina Makarova, e Ana Ivanovic.
All’altro estremo, nella categoria di Gasquet, si trovano Francesca Schiavone, Li Na, Julia Goerges e Eugenie Bouchard, tutte giocatrici che sono più efficaci delle attese del 2% da 15-0 e del 4% in meno da 0-15.
Diffusa esagerazione
Come spesso accade, la saggezza popolare tennistica dimostra di possedere un fondo di verità…qualche volta, forse e in misura decisamente minore di quanto generalmente accettato! Anche nelle situazioni di maggiore condizionamento, come quelle di Gasquet o Cristea, il risultato del game non cambia più spesso di una volta ogni due o tre partite.
Il primo punto del game è molto importante, perché andare sul 15-0 è molto meglio dello 0-15. Detto questo, a eccezione di alcuni giocatori e in poche situazioni di gioco – alcune delle quali di fatto riducono la differenza tra il 15-0 e lo 0-15 – c’è poca evidenza all’opinione diffusa che il primo punto del game rivesta più importanza del suo mero ruolo di iniziatore del punteggio. ◼︎